Sul palco per non dimenticare. Sul palco per ricordare i milioni di vittime, ebrei e prigionieri politici, che morirono nei campi di concentramento nazisti. Per il dodicesimo anno consecutivo, il teatro Sociale di Busto Arsizio commemora la Giornata della memoria, momento di riflessione istituito -come recita la legge 211 del 20 luglio 2000- «per ricordare le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, i cittadini italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che -anche in campi e schieramenti diversi- si sono opposti al progetto di sterminio, ed anche a costo della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».
Nel solco di una tradizione che ha portato a indagare opere-simbolo della cosiddetta «letteratura concentrazionaria e memorialistica» (come il «Diario» di Anna Frank e «La notte» di Elie Wiesel) e storie emblematiche delle persecuzioni e del genocidio nazista (quali quelle di Simon Wiesenthal, del bustese Angioletto Castiglioni e dei venti bambini di Bullenhuser Damm), la sala di piazza Plebiscito volge, quest’anno, la propria attenzione alla figura della dottoressa Wanda Półtawska, amica e collaboratrice del beato Giovanni Paolo II, internata, poco più che diciottenne e per quattro anni, nel campo di concentramento di Ravensbrück, a un’ottantina di chilometri da Berlino.
«CHI DI VOI È WANDA?»: UNA DONNA NELL’INFERNO DI RAVENSBRÜCK
Lo spettacolo, il cui testo e regia sono firmati dalla regista Delia Cajelli, ripercorre la tragica esperienza vissuta dalla psichiatra polacca, conosciuta nel mondo come membro della Pontificia Accademia Pro Vita e direttore dell’Istituto di Teologia della famiglia alla Pontificia Accademia di Teologia di Cracovia, attraverso i suoi stessi ricordi, così come sono stati raccontati nei volumi «E ho paura dei miei sogni. I miei giorni nel lager di Ravensbrück» e «Diario di un'amicizia. La famiglia Poltawski e Karol Wojtyla», entrambi editi in Italia nel 2010 dalla casa editrice San Paolo di Milano.
E’ il 17 febbraio 1941 quando Wanda Półtawska inizia la sua detenzione nel castello di Lublino, dove rimane fino al 22 settembre dello stesso anno, momento nel quale, insieme con altre compagne di prigionia, viene condotta a Ravensbrück. Tra i fili spinati e le baracche di questo campo di concentramento, dove si conta furono internate circa 125.000 donne (95.000 delle quali morirono) e nacquero più di 800 bambini, la giovane di Lublino, rea solo di essere stata una dei tanti scout cattolici entrati a far parte della Resistenza partigiana polacca, rimarrà fino al marzo 1945 e verrà, quindi, condotta nel vicino campo di Neustadt Glewe, che la vedrà prigioniera fino alla Liberazione, avvenuta pochi mesi dopo: il 7 maggio 1945.
Sono anni, questi, di autentico martirio, nei quali Wanda Półtawska subisce quello che fu pane quotidiano per molti internati: fame, freddo, violenze fisiche, soprusi morali, lavori pesanti. Ma l’odio assurdo, freddo, cinico e umanamente inconcepibile dei nazisti non si limitò a questo: la giovane venne selezionata, insieme con alcune sue compagne di sventura, come «cavia» per misteriosi esperimenti medici sugli arti inferiori.
Tra il luglio 1942 e il dicembre 1943, nel campo di concentramento di Ravensbrück, un’ottantina di donne, in prevalenza polacche, vennero, infatti, sottoposte a interventi chirurgici: orribili mutilazioni, asportazioni di pezzi di ossa e di muscolo, iniezioni di batteri virulenti in ferite, nelle quali spesso venivano introdotti, per provocare infezioni e cancrene, anche pezzi di legno o di vetro. Un calvario spaventoso e interminabile, questo, che vide morire alcune ragazze e che condannò quasi tutte le sopravvissute, i cosiddetti «coniglietti» di Ravensbrück, a una vita di pesanti sofferenze fisiche.
La storia di tutte queste donne e di Wanda Półtawska rivivrà sul palcoscenico del teatro Sociale di Busto Arsizio nello spettacolo «Chi di voi è Wanda? (I coniglietti di Ravensbrück)», in programma nella serata di venerdì 27 gennaio 2012, alle ore 21.00.
L’appuntamento, inserito nel cartellone della stagione cittadina «BA Teatro», vedrà salire sul palco gli attori Ambra Greta Cajelli, Delia Cajelli, Gerry Franceschini, Silvano Melia e Mario Piciollo, insieme con gli studenti dei laboratori «Officina della creatività» e gli allievi del corso per operatori teatrali «Chi è di scena? Il pubblico». Luci e fonica sono a cura di Maurizio «Billo» Aspes.
«SE QUESTO È UN UOMO», IN TOURNÈE CON PRIMO LEVI
Le iniziative in cantiere presso la sala di piazza Plebiscito in occasione della Giornata della memoria 2012 prevedono anche nella mattinata di venerdì 27 gennaio, alle ore 10.15, la rappresentazione del recital «Se questo è un uomo», tratto dall’omonimo racconto che Primo Levi compose, tra il dicembre del 1945 e il gennaio del 1947, per documentare la drammatica condizione degli ebrei nei campi di sterminio e per raccontare la sua stessa vicenda di deportato ad Auschwitz. Un testo, questo, pubblicato nel 1947 per i tipi dell’editore De Silva e ristampato nel 1958 da Einaudi, che la critica ha definito testimonianza alta del dramma della Shoah e del sistema di disumanizzazione e di morte in vigore nei lager nazisti, insieme ad altri due lavori dell’autore torinese, di religione ebraica: «La tregua» (1963) e «I sommersi e i salvati» (1986).
Lo spettacolo, in repertorio dall’aprile 1997, si configura come un documento-reportage dal lager, in cui attraverso parole, rumori come lo sferragliare del treno, canti yiddish e musiche del tempo e non, quali «Auschwitz (Canzone del bambino nel vento)» di Francesco Guccini e l’aria «Lili Marlene» di Hans Leip (resa famosa dall’interpretazione di Marlene Dietrich), si viene condotti alla scoperta dei ritmi di vita e delle storie di chi è stato prigioniero nelle fabbriche della morte del regime nazista, di chi è sopravvissuto e ha potuto raccontare l’orrore del folle «piano hitleriano di epurazione della razza ebraica», ma anche dei tanti che non hanno fatto più ritorno alle proprie case.
Il recital, nel quale viene ricordata anche la drammatica «marcia della morte» del bustese Angioletto Castiglioni, vedrà in scena gli attori Ambra Greta Cajelli, Gerry Franceschini e Silvano Melia. Firma la regia e l’ideazione scenica Delia Cajelli. Luci e fonica sono a cura di Maurizio «Billo» Aspes.
«Se questo è un uomo» è anche lo spettacolo scelto dall'associazione culturale «Educarte» e dalla società «Il teatro Sociale» Srl per il progetto itinerante Giornata della memoria 2012: sul palco per non dimenticare». L'iniziativa si rivolge agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, con l’intento di sensibilizzare, attraverso il linguaggio drammaturgico, le giovani generazioni sul valore della memoria di una delle pagine più tristi della nostra storia recente, la Shoah, così da promuove l’esercizio di una cittadinanza attiva e consapevole, basata sul rispetto degli altri, dei diritti umani, della dignità della persona, dei valori di uguaglianza, di libertà e di giustizia. Sette le repliche in cartellone, che toccheranno, oltre alla città di Busto Arsizio, anche i centri di Treviglio (lunedì 23, ore 8.30 e ore 11.00 e martedì 24, ore 10.15), Intra (mercoledì 25, ore 10.15) e Como (giovedì 26 e martedì 31, ore 10.15).
«IL SOGNO DI LILLI», UN LABORATORIO PER RAGAZZI E UNA PRESENTAZIONE
Completa il cartellone degli eventi che l'associazione culturale «Educarte» e la società «Il teatro Sociale» Srl promuovono a Busto Arsizio, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, per la Giornata della memoria 2012 la presentazione del libro «Il sogno di Lilli», scritto da Vaifra «Lilli» Pesaro e Sara Magnoli per i tipi di Acco editore.
L’appuntamento, realizzato in collaborazione con «Mine Vaganti» e la libreria «Il dondolibro» di Busto Arsizio, è in agenda per sabato 28 gennaio, alle ore 17.30, presso gli spazi del ridotto «Luigi Pirandello». All’incontro prenderanno parte le autrici; gli allievi dei laboratori «Officina della creatività» leggeranno, sotto la supervisione della regista Delia Cajelli, passi scelti dal racconto.
Il libro «Il sogno di Lilli», con illustrazioni di Giada Ricci e prefazione di Marco Travaglio, racconta –si legge nella nota stampa di Acco editore- «una storia vera, quella di Lilli, […] bambina italiana di mamma cattolica e papà ebreo, che ha vissuto la sua infanzia nel buio periodo delle leggi razziali. Costretta a nascondersi con alcuni parenti in casa di amici come una piccola Anna Frank, Lilli attraversa la vita di tutti i giorni, raccontando la sua storia con gli occhi di una bambina che non può uscire né per giocare né per andare a scuola, e che aspetta il suo papà che «lavora lontano», senza sapere che in realtà è stato deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Una storia drammatica, che nel libro viene narrata con parole adatte anche ai ragazzi e intervallata con piccoli sogni: ciò che resta a Lilli per riuscire a incontrare ancora il suo papà».
La presentazione del racconto sarà preceduta, alle ore 15.00, da un laboratorio di scrittura creativa per ragazzi dai 9 ai 12 anni, a cura della giornalista Sara Magnoli e dello scrittore Stefano Bandera.
L’appuntamento, della durata di due ore circa, è riservato a un massimo di quaranta ragazzi dai 9 ai 12 anni, cioè a iscritti alle classi quarta e quinta della scuola primaria e prima e seconda della scuola secondaria di primo grado.
«Prendendo spunto dal libro, con lettura di brevi passaggi, i partecipanti saranno invitati –racconta Sara Magnoli- a rielaborare una situazione triste e drammatica, trasformandola in un messaggio di speranza e scrivendo una storia "tra sogno e realtà", che verrà stampata su cartoncino e consegnata a ogni partecipante».
Il laboratorio è a ingresso gratuito, previa prenotazione obbligatoria al numero 0331.679000. Il costo del biglietto per il recital «Se questo è un uomo» è fissato ad euro 7,00; mentre l’ingresso allo spettacolo «Chi di voi è Wanda? (I coniglietti di Ravensbrück)» è libero e gratuito. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare la segreteria del teatro Sociale, chiamando il numero 0331.679000, tutti i giorni feriali, secondo il seguente orario: lunedì, martedì e giovedì, dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00; mercoledì e venerdì, dalle 9.30 alle 12.00.