A dieci anni dalla scomparsa, la città a cui era legato da un rapporto speciale, Torino, ricorda Carmelo Bene con Un Bene Inaudito, costruito a partire dal suo lavoro con la radio e con la "voce”. La rassegna si apre nei giorni 1 e 2 giugno alle Officine Grandi Riparazioni, con l’ascolto di brani che vanno dal Pinocchio alle Interviste impossibili di Ceronetti, dalla Divina Commedia al Manfred di Byron. Agli interventi di commento di chi ha avuto modo di condividere un frammento di vita con Bene si affianca idealmente Lucio Dalla, di cui viene riproposta la presentazione di Hamlet Suite, a Bologna nel 1994.
Tra i materiali proposti, quelli raccolti presso l’Archivio Cinema Impresa di Ivrea, che il 4 giugno ospiterà un nuovo incontro con Carmelo Bene, con l’ascolto di interpretazioni che spaziano tra Collodi e Majakovskij.
La proposta di Un Bene Inaudito, tuttavia, non si esaurirà nei luoghi solitamente deputati alla cultura. L’attenzione di Carmelo Bene al testo poetico verrà riproposta anche in una “mezzanotte con Carmelo” dedicata ai giovani frequentatori di alcuni locali torinesi – Amantes, Blah Blah, Hiroshima Mon Amour, Officine Corsare, Pastis – che alle ore 24.00 interromperanno la loro programmazione abituale con una breve interpretazione dell’artista.
Un Bene Inaudito si completa con un’antologia delle “conversazioni sul teatro” di Carmelo Bene e con una panoramica sulle sue “opere filmate”, dal primo cortometraggio del 1968, Hermitage, al dissacrante Capricci (1969), cui si potrà assistere nelle sale del Laboratorio Multimediale “Guido Quazza” dell’Università di Torino e presso il Circolo dei Lettori, dove si terrà anche una conversazione tra Gianluca Favetto (scrittore e critico), Sergio Toffetti (Direttore dell’Archivio Cinema d’Impresa di Ivrea) e Ariella Beddini (regista, di cui verrà proiettato il programma tv Carmelo Pompilio Realino Antonio Bene, realizzato con Roberta Carlotto).
Un Bene Inaudito vuole anche sottolineare gli intensi rapporti che Carmelo Bene ha avuto con Torino attraverso di Edoardo Fadini, critico teatrale e organizzatore culturale, che stabilisce con Carmelo un sodalizio intellettuale fin dal 1963, con la presentazione della prima versione teatrale di Pinocchio al Teatro Alfieri. Un rapporto continuato negli anni ’60 con le produzioni realizzate all’Unione Culturale diretta da Franco Antonicelli, tra cui il memorabile Il Don Chisciotte, e consolidato a partire dal 1975 sul palcoscenico del Cabaret Voltaire, il teatro fondato da Fadini in via Cavour, dove nel corso degli anni è passata tutta l’avanguardia teatrale italiana: da Leo de Berardinis a Carlo Quartucci, da Carlo Cecchi a Mario Ricci, da Magazzini Criminali a Gaia Scienza, fino a Falso Movimento, la compagnia napoletana diretta dal giovanissimo Mario Martone.
Per Carmelo Bene, però, Torino ha un significato anche per il lavoro realizzato in radio e in televisione presso il Centro di Produzione RAI di via Verdi, dove è stato registrato lo straordinario Riccardo III, riproposto il 5 giugno alla Bibliomediateca “Mario Gromo” del Museo Nazionale del Cinema.
Per consultare il programma dell’iniziativa: www.officinegrandiriparazioni.it