Teatro

Un secolo denso di oggetti: a Milano apre il Museo del Design 1880–1980

Un secolo denso di oggetti: a Milano apre il Museo del Design 1880–1980

Oggetti che per un secolo abbiamo visto nelle case, ora grazie a Musei Italiani sono raccolti nella nuova struttura: il nucleo è composto dalla collezione di Raffaello Biagetti.

100 anni di oggetti che hanno popolato le case di mezzo mondo, dalle linee sinuose dell'Art Nouveau al dinamismo rigoroso del Bauhaus, da Antonì Gaudì a Charles Rennie Mackintosh, passando per Alvar Aalto e Bruno Munari. Un percorso tra le forme del design che, dal 9 luglio, è possibile visitare nella nuova sede del Museo del Design 1880-1980, in via Borsi 9, a Milano. Un’operazione condotta - con il patrocinio di Expo, Comune di Milano e Regione Lombardia - da Musei Italiani, neonata organizzazione che si occuperà della gestione delle varie attività, coinvolgendo diverse fasce di pubblico, sviluppando progetti dedicati alla didattica e alla fruizione, proponendo servizi mirati, tra cui uno spazio dedicato alla vendita di oggetti d’autore.

Il nucleo è costituito dalla nutrita collezione di Raffaello Biagetti, personalità di spicco nel panorama degli arredi d’arte e scomparso nel 2008. A lui si deve l’apertura, nel 1988, a Russi, provincia di Ravenna, del Museo dell’arredo contemporaneo, spazio espositivo unico nel suo genere e co-curato da Giovanni Klaus Koenig, Filippo Alison e Giuseppe Chigiotti, con la collaborazione, tra gli altri, del grande architetto e designer Ettore Sottsass, le cui opere sono presenti nella collezione permanente, insieme, ovviamente, a quelle postmoderniste del collettivo Memphis, fondato dallo stesso Sottsass nel 1981.

Così, il Museo racconta la storia di un Secolo, in un percorso cronologico scandito da materiali e progetti, personalità e industrie, come la scandinava Artek, che sperimentava le possibilità del legno partendo dalle intuizioni di Aalvar Alto e della moglie Aino Marsio, o la statunitense Hermann Miller, che si contraddistinse per la ricerca di materiali innovativi, resine sintetiche, fiberglass, alluminio. Grande spazio è dato al design italiano, con particolare attenzione al passaggio epocale dall’artigianato all’industrializzazione, in quegli ormai mitici anni di boom economico che videro la nascita di nuove industrie come Arteluce e Kartell, oltre che la trasformazione di altre, come Cassina, con la quale avevano collaborato anche Frank Lloyd Wright e Franco Albini, oppure Tecno, un progetto di innovativa produzione di serie avviato, nel 1953, da Osvaldo e Fulgenzio Borsani, autori della storica poltrona ad assetto variabile P40. Forme indimenticabili e riconoscibili, così straordinariamente legate alla storia quotidiana che vederle esposte in un museo non può non fare un certo effetto.