Teatro

Un sospiro denso di passione civile

Un sospiro denso di passione civile

Rosa Cantoni è stata una partigiana, protagonista della Resistenza nella città di Udine. Sopravvisse al campo di concentramento di Ravensbruck, dove fu deportata nel 1945; morì il 28 gennaio del 2009 e non ha mai smesso di raccontare la sua storia, per non dimenticare.

Aida Talliente ha raccolto e ascoltato le sue testimonianze e ne ha fatto uno spettacolo davvero emozionante: Sospiro d’anima, attraverso cui “Rosina” continua a vivere. La bravissima Talliente, con un perfetto studio sul corpo e sulla voce, ripercorre tutta la vita della Cantoni all’interno di una scena fatta di pochi oggetti: un albero spoglio sotto al quale, in scatole e cassetti su cui si di tanto in tanto siede, sono racchiusi i pensieri, le parole e i ricordi che hanno accompagnato la Cantoni nel grande cerchio della sua vita. L’attrice non a caso si muove all’interno di un cerchio disegnato a terra con pietre e piccoli lumi, sulle note dalla fisarmonica di David Cej.

Sin da subito si avverte la rottura della quarta parete: l’attrice si rivolge direttamente al pubblico come se la Cantoni avesse cinquanta minuti di tempo prima di andarsene, «che poi dove vado non lo so mica!» dice. Ed è sorprendente la capacità della Talliente di guardare con intensità vibrante negli occhi gli spettatori, offrire loro una tazzina di caffè, mostrare le foto della famiglia Cantoni e dare loro l’impressione di aver veramente vissuto le cose di cui racconta.

Uno spettacolo che cattura continuamente l’attenzione, fa ridere e commuovere: un esempio di come il cosiddetto teatro “civile” riesce a non essere banale e retorico, ma al contrario un autentico momento di ricerca e sperimentazione che mette in moto una perfetta macchina teatrale.