Teatro

Una partita a scacchi per Beckett

Una partita a scacchi per Beckett

Il Teatrino Giullare offre una versione scacchistica del Finale di Partita. in scena al Teatro Ca' Foscari di Venezia

Forte di un Premio Speciale Ubu, un Premio Nazionale della Critica e un Premio Speciale della Giuria al 47^ Festival internazionale “Mess” di Sarajevo, arriva in laguna al Teatro Ca' Foscari di Venezia Finale di Partita di Samuel Beckett nell'interpretazione e messa in scena del Teatrino Giullare, formazione fondata nel 1995 da Giulia Dall'Ongaro e Enrico Deotti, che fa della commistione delle arti e l'espressività fisica il canale privilegiato della propria comunicazione teatrale.

Come una scacchiera                                                                                                                                                        
Delle affinità tra la sua opera e il gioco degli scacchi era consapevole lo stesso Beckett, d'altronde il finale di partita è proprio il momento in cui sulla scacchiera non sono sopravvissuti che pochi pezzi mentre il re, il pezzo da difendere a tutti i costi, può addirittura diventare un pezzo da attacco.Hamm e Clov, con i loro dialoghi esasperanti e riottosi, sono due pedine, la prima ferma e cieca, la seconda ad un passo anch'essa dalla cecità ma sempre indaffarata a muoversi sulla scacchiera e a cercare una via d'uscita. A manovrarle due attori esterni alla scacchiera che trasformano i botta e risposta tra i due protagonisti in una continua danza di mosse e contromosse, pause, riflessioni, sospiri e finanche rinunce.

Non solo uno spettacolo
Nei giorni immediatamente precedenti alla spettacolo, Teatrino Giullare propone un laboratorio sull'attore e il suo doppio, rispondendo così alla cifra stilistica del Teatro Ca' Foscari dove la promozione spettacolare è sempre accompagnata da un'intensa attività di laboratori e seminari.  Il laboratorio indaga i rapporti tra parola, umano e artificiale,  affiancando il lavoro sull'attore alla ricerca di soluzioni sceniche ed espressive originali, sperimentando commistioni di tecniche, barriere comunicative e artifici, in un percorso tra scrittura teatrale, composizione registica e scoperta delle proprie qualità vocali e corporee.
 

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