Teatro

Un'avventura facile e breve di Italo Svevo a Bevagna

Un'avventura facile e breve di Italo Svevo a Bevagna

Dopo essere stato presentato a Trieste in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Italo Svevo Un'avventura facile e breve va in scena al teatro Torti di Bevagna, mercoledì 6 febbraio, alle 21.

Nello spettacolo, diretto da Francesco Torchia e interpretato da Silvia Bevilacqua, Arianna Ancarani, Francesca Capodicasa, Novella di Nunzio e Valeria Tosti, vita e letteratura, verità e finzione, realtà e immaginazione si incontrano, si mescolano, persino si confondono.

Le donne di Svevo, a parte la moglie Livia Veneziani e un primo amore (trasposto nell’Angiolina di Senilità) sono tutte donne immaginarie, intraviste nella vita reale e sublimate nella letteratura. Sono donne di fine ottocento e inizio novecento, soltanto sfiorate da quel vento di emancipazione che all’epoca aveva appena cominciato a soffiare. Prigioniere di quella muliebrità che le legava, privandole di un’identità indipendente, alla famiglia o al contrario avviluppate in quell’esprit ancora tardo romantico che, nella ribellione, assegnava loro il ruolo di aspirante artista o di “traviata”, le donne di Svevo al contrario dei protagonisti maschili vivono - anche nella vita romanzesca - come proiezioni dell’immagine che l’uomo “senza qualità”, l’inetto protagonista delle opere sveviane, ha della donna. Forse tra tutte è proprio la più astratta, la più disincarnata, la Musa letteraria (che nel suo grembo contiene ogni altra donna ed è nello stesso tempo matrice di Italo, lo scrittore) quella che ha più carne e sangue e agisce con il capriccio e il piglio deciso di chi governa e non è governato.

Livia apre la stanza del marito, si perde tra le sue carte, le lettere, il diario, sfoglia i romanzi, cerca una risposta alle domande che durante la vita coniugale l’hanno assillata intorno al mistero di quell’uomo dalla doppia vita d’industriale e letterato. In un’atmosfera rarefatta Livia incontra le donne letterarie e, in una conversazione fitta e sospesa, ritrova quell’intima unione con Ettore/Italo che in vita le era sfuggita. Soprattutto, riconosce nella sua rivale più ostinata, la Letteratura, una forza superiore capace di riscattare non solo Ettore Schmitz, per sempre vivo nel nome di Italo Svevo, ma anche lei, solo in parte realizzata nel matrimonio e nella maternità, non più sicura delle antiche certezze, non ancora salda nei nuovi orizzonti.

Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E’ possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.