Dall'1 al 12 luglio si svolge la V edizione di un festival di accademie internazionali di teatro. E' fatto da giovani, ma è per tutti.
Venezia è la città delle cose in grande: Biennali, Mostre del Cinema, Carnevali. Persino le navi che avvelenano la laguna sono "le grandi navi". Venezia è una città sotto una perenne lente d'ingrandimento e tutti devono sapere tutto. Eppure succede che, nell'angolo di una calle, di quelle che nessun turista o vip di passaggio percorrerebbe mai, sabato 24 giugno in una dimensione "carbonara" c'è stata la presentazione del Venice Open Stage, Festival Internazionale del Teatro delle Università e delle Accademie. Quinta edizione. Ed è bello venirne a conoscenza appena qualche attimo prima, in un bar, da un vicino di spritz!
Che cos'è Open Stage Venice?
Open Stage è un'idea felicissima. Un festival, ma non uno dei tanti, uno dei pochi invece che si occupa di crescita artistica, quella che si coltiva tra mille difficoltà nelle scuole e nei laboratori di recitazione. La tradizione del teatro come percorso di formazione, lo spettacolo come frutto di un apprendimento, il lavoro sul personaggio come lascito ed eredità di grandi maestri. Un gruppo di giovani preparati e appassionati che si riconoscono nei Cantieri Teatrali Veneziani organizzano dodici serate di teatro gratutito ("davvero?"), in campo, come una disfida tra accademie di recitazione che arrivano da Londra, Madrid, Copenaghen, Salonicco e chiaramente Italia, Venezia in testa. Ma non basta: per festeggiare il traguardo dei primi cinque anni ecco la sezione Off: tre spettacoli di tre giovani compagnie che concorrono per un premio. Ma non basta. Ci sono i laboratori, quello di Michele Monetta, per esempio, o di Laura Russo.
Ma non basta...
Ci sono anche gli eventi collaterali, i dibattiti pubblici sullo stato dell'arte, e soprattutto c'è la frenesia di un teatro sempre work in progress. "Noi non facciamo consuntivi", dice uno degli organizzatori. Bene. A fare consuntivi si diventa vecchi e si finisce per comunicare sempre il già fatto. Sulla scena giovani attori ancora in formazione in prestigiosi atelier teatrali, le promesse di domani. Mentre sui palcoscenici, quelli "grandi" per restare in tema, registi annoiati cercano produzioni per spettacoli blasonati, la scintilla del teatro prende vita altrove. In una calle semisconosciuta, nel Campo drio el teatro, in una dimensione appartata ma dallo sguardo vigile: il futuro del teatro si costruisce in incontri felici come questo.
Tutte le informazioni e le curiosità su https://www.veniceopenstage.org/