Umorista fine, finissimo, rifinitissimo, affinatissimo: Achille Campanile è ancora oggi troppo poco conosciuto, poco letto e poco praticato in Italia e all’estero rispetto alla sua bravura. Lui, l’inventore del buon umore, l’ideatore delle “tragedie in due battute”, lui il sarcastico, l’ironico, il buontempone. Giornalista e scrittore nato a Velletri nel 1900 ci ha lasciato opere deliziose insegnandoci che la cultura passa anche per il sorriso e che la sintesi e la brevità non sono un difetto nella produzione letteraria. Il suo stile asciutto, rapido, fulmineo, precisissimo e quotidiano allo stesso tempo, si avverte più che mai in quest’opera dedicata alle vite degli uomini illustri: brevi biografie di uomini famosi ritratti in momenti insoliti, in particolari curiosi o bizzarri, descritti con un linguaggio ingenuo e pungente, visti e rivisti con un occhio “popolare”, con il senno di poi, con uno sguardo semplice e divertente che ne fa cogliere le incongruenze e le contraddizioni più ridicole. Ridicola è la stessa vita umana con le casualità e le incertezze che la contraddistinguono, con leggende che nascono e si tramandano, con la difficoltà di comunicare sé stessi agli altri, con giudizi dati troppo frettolosamente e che fanno chiamare santi alcuni ed altri dannati. Ma tutti sono piccoli uomini, anche Socrate ritratto nel suo divertentissimo “sapere di non sapere” calato nella vita di tutti i giorni e nelle chiacchiere dei suoi concittadini, più semplici intellettualmente ma dotati di buon senso comune. Grandi uomini come Galileo Galilei immortalato dalla geniale penna di Achille Campanile nel celebre ed esilarante dialogo con il granduca, al quale lo scienziato cerca di spiegare come ha scoperto che il mondo si muove. Situazioni storiche memorabili e vicende di alta solennità entrano nella sua penna e ne fuoriescono distorte comicamente come avvenimenti di assoluta quotidianità. Improvvisamente ed in modo sempre inaspettato si ride dell’accaduto e dei personaggi protagonisti. Ci si aggiunga poi l’uso del linguaggio e il gusto per l’assonanza e per i giochi di parole e si capirà perchè il lettore che scopre Achille Campanile ne rimane conquistato totalmente. Ciò che sembra all’apparenza un libro di evasione sempliciotto si rivela invece un’opera capace di muovere al riso con raffinata intelligenza. Questo libro, a metà tra la raccolta di racconti brevi e la serie di sketch da cabaret, può a onesto titolo comparire in una biblioteca teatrale non solo perché ha fornito testi di ottimi monologhi in spettacoli teatrali ma anche perché la scrittura di Campanile sembra davvero perfetta per la scena o quanto meno per una lettura ad alta voce: come non ricordare alcune interpretazioni de “La quercia del Tasso”? Campanile è un genio del sorriso capace di rendere leggero tutto ciò che ci circonda, anche la storia romana, anche gli eroi, anche i miti, anche le scoperte della civiltà e le tragedie dell’uomo. Ciò che è leggero è bello diceva Nietzche. Come non dargli ragione?
Achille Campanile
“Vite degli uomini illustri”
Edizioni Bur RCS libri 1999
Teatro