La mostra che tre giovani architetti (Marco Minuz, Beatrice Mascellani e Alessio Bozzer) hanno realizzato per i novant'anni di Sottsass (venuto a mancare a mostra già inaugurata lo scorso 31 dicembre) trae il titolo da un suo testo: “senza che io sappia cosa sono, le forme di pietra hanno il senso del sacro, sacro per sempre. Vorrei sapere perchè”. Una domanda di significato che ricorre in tutto il percorso progettuale ed esistenziale di Sottsass.
Le 130 opere selezionate, alcune esposte al pubblico per la prima volta, non seguono un percorso cronologico ma si pongono come frammenti che ricostruiscono quella “magia dell'opera” che anima tutta la produzione di Sottsass, le cui molte esperienze vengono indagate sul filo di una essenziale raccolta disposta in sette aree tematiche: design, architettura, fotografia, gioiello, disegno, ceramica e vetro. A connettere le sette “isole” è la voce dello stesso artista, che accompagna il visitatore all'interno di ogni area per raccontare e spiegare di volta in volta le ragioni del suo lavoro, avvicinandoci il più possibile all'esperienza intima della creazione.
Un “omaggio” al Maestro è nella Sala del Trono del castello di Miramare, dove una selezione della produzione di Sottsass dialoga con le atmosfere del passato mitteleuropeo del luogo. Trieste è città tutt'oggi (e sempre più) in dialogo con Austria, Slovenia, Croazia, e oltre; per questo il catalogo è bilingue, italiano e inglese.
Trieste, Salone degli Incanti dell'ex Pescheria e Sala del Trono del castello di Miramare, fino all'8 marzo 2008, tutti i giorni dalle 10 alle 19 (martedì chiuso), ingresso euro 6,00, catalogo bilingue Electa, infoline 040.311648.
Teatro