Teatro

X puntata - Ah, se il Corano fosse più chiaro!

X puntata - Ah, se il Corano fosse più chiaro!

Giro di boa ieri sera al teatro Sannazaro per Bizarra, la teatro-novela argentina giunta al suo decimo episodio. Siamo a metà della saga delle due sorelle, Velita e Candela, e la trama si è infittita, portando in scena uno dopo l’altro i trentacinque personaggi, al punto che ogni sera è sempre più difficile per gli attori, e divertente per il pubblico, fare il riassunto delle puntate precedenti.

Una forma di spettacolo inedita che fonde insieme vari generi e rispettivi linguaggi, con un testo che racconta temi di stretta attualità, come la crisi economica, infarcendoli con citazioni dotte, lotta di classe e trovate al limite del surreale. Un’affascinante combinazione di meccanismi teatrali moderni, come la “carrettella” mutuata dalle commedie napoletane, e antichi, da teatro greco, come l’invocazione agli dèi della vergine innocente, nella fattispecie Velita, che ha rappresentato il momento centrale della puntata di ieri sera.

Il direttore del mattatoio, Alvaro Aluche (Rosario D'Angelo, nella foto), nella sala-frigo, fra quarti di manzo e costate, forse ispirato dall’ambiente circostante, sta per portare a termine la violenza carnale sulla povera Velita (Margherita Romeo). La ragazza, però, in extremis, invoca l’aiuto della sua stella protettrice, Bizarra (Gina Perna), che prontamente interviene facendo “volare” il suo spirito lontano e rendendola solo un corpo vuoto e incosciente. In realtà, la violenza non viene consumata per il pronto intervento del capo del personale, Gustavo Velez (Marco Mario De Notaris ) che viene freddato da Aluche con un colpo di pistola in pieno petto. L’assassino, però, riesce per il momento a farla franca perché Washington Ureta (Andrea Cotaldo), innamorato perdutamente di Velita, davanti ai due poliziotti intervenuti sulla scena del crimine, si incolpa del delitto, pensando così di difendere la giovane dall’accusa di omicidio.

Intanto, a casa di Candela, il fratellastro Dubian (Andrea Martorano), messo alle strette dalla cameriera Amelia (Paola Michelini), è costretto a confessare il vero motivo per cui la fragranza di “Bizarra” è così irresistibile: inseguito dalla polizia, si è liberato di un quantitativo di droga gettandola nel profumo che stava preparando Candela. La puntata si è conclusa lasciando irrisolto il dubbio nello spettatore: come e quando si riprenderà Velita da questo stato in incoscienza che l’ha ridotta ad un vegetale?

E sotto l'aspetto della "fidelizzazione" dello spettatore, la teatro-novela scritta da Rafael Spregelburd è perfettamente riuscita, riproducendo il meccanismo classico delle soap opera capace di trasmettere allo spettatore una curiosità da appagare che lo spinge a non voler perdere la puntata successiva.