Dal 1998 a Carrara, madre bastarda stretta tra i monti e il mare, un gruppo di persone variegato e multiforme, porta avanti il proprio lavoro. Ricerca, produce, inventa, organizza, studia, racconta, contatta, incontra, si scontra, costruisce, agisce TEATRO.Questo gruppo di artigiani e di artisti per sei anni ha costituito il Teatro degli Auras agendo con il medesimo obiettivo all'interno dei propri spazi, nelle scuole, nei centri sociali e di aggregazione,nelle piazze, nei cantieri, nelle biblioteche, nei teatri. Il Teatro degli Auras ha concluso il suo percorso nel 2004 e Blanca (nata in una splendida mattina di primavera in mezzo a facce nuove e antichi amori) ha iniziato il proprio cammino. E lo fa con lo stesso rigore nei propri spettacoli per gli adulti che un attimo fa erano bambini e per i bambini che tra un soffio saranno adulti, senza badare alle classificazioni,teatro civile, teatro politico, teatro di ricerca , teatro di, teatro per, teatro contro, teatro con... Perchè ci sembra così evidente che nel nostro tempo scegliere di "raccontare" a tutti sia di per sé un atto di civiltà e raccontare ciò che oggi come ieri è scomodo da sentire sia un preciso gesto politico, che non accontentarsi del primo risultato raggiunto ma insistere nell'approfondire i motivi e i modi del narrare significhi ricercare, che necessariamente durante questa ricerca di volta in volta il corpo e la parola incontrino l'immagine, i materiali, gli spazi, i tempi, le lingue e i linguaggi e con consapevolezza e curiosità sperimentino. E potrebbe anche accadere che il nostro caparbio punto di vista possa regalare nuovo significato, respiro, odore, a gesti spesso sviliti (dalla mancanza di risorse) e impoveriti (dall'eccesso di classificazioni). Le storie hanno odore, come i pensieri, e ogni storia che raccontiamo ha il suo e allo stesso tempo se ne porta dietro altri mille che ancora dobbiamo scoprire. E' questa profonda, infantile, presuntuosa, istintiva smania di scovare e assaggiare che muove il nostro lavoro. Un progetto dopo l'altro, un laboratorio dopo l'altro, una storia dopo l'altra e ancora una e un'altra. Ci piacciono le storie. Non tutte.Ci sono necessarie. Alcune. Le raccontiamo bene. A tutti.