Via Ospedalicchio, 9
74123 - Taranto (TA)
Puglia
La Compagnia teatrale, prende forma e muove i primi passi tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 presso un oratorio, quello dei Salesiani di Taranto in V.le Virgilio 97. Da qui il nome di “Virgilio” prima e “Virgilio 97” poi. Nel 1989 la prima messa in scena: “A uerre de Faele“, una rivisitazione del più noto testo di Nicola Cavallo “Megghie fesse ca…” Questa rappresentazione riscuote un successo tale da spingerci a ripetere l’esperienza l’anno successivo mettendo in scena “Pascale passauaje” di Lino Conte. Questa commedia, svoltasi alla presenza dell’autore con molti attori della sua Compagnia, va così bene da far maturare la convinzione che la strada intrapresa è quella giusta. Si susseguono a questo punto tanti lavori, fra i quali ricordiamo con affetto “O te mange stà menestre, o te scitte dà fenestre”, “Megghie l’ove osce ca a jaddine dumane“ sempre di Lino Conte, “Ci no se uaste no s’aggiuste“, del compianto Bino Gargano, sino ad arrivare al 1998, anno del decennale dell’attività della Compagnia. E l’otto dicembre, giorno della festività dell’Immacolata, segna anche la data dell’esordio come autore di Raffaele Boccuni, con: “Cè s’addà fa’ pe’ cambà…!“, testo che riscuote un grande successo di critica e pubblico sia per i contenuti che per la spiccata propensione alla risata. Nel 1999 la Compagnia prende il nome di “Massimo Troisi ” ; si vuol così rendere omaggio al grande attore e regista scomparso prematuramente il 4 giugno del 1994, che ha lasciato un segno indelebile nella storia del teatro e del cinema italiano ed un vuoto incolmabile nel cuore di quanti lo hanno amato ed apprezzato. Nel dicembre 1999 la Compagnia mette in scena un nuovo testo inedito di Raffaele Boccuni, dal titolo “Come in cielo così in terra“, testo duro da digerire, “coraggioso” ciò che scrissero i giornali. Veniva infatti messa in risalto la difficile situazione lavorativo occupazionale della città di Taranto, la famigerata palazzina LAF, le tante morti nel colosso siderurgico… riuscendo anche ad ironizzare sui diversi usi e costumi fra il Nord ed il Sud. 2000: viene rimessa in scena ed alla grande “Pascale passauaje”, tanto da essere invitati con il consenso dell’assessore ai servizi sociali a rappresentare la commedia in beneficenza per i malati di sclerosi multipla nel piccolo teatro di Taranto. Arriviamo quindi ai giorni nostri… son passati ancora tanti anni e la Compagnia non si è mai fermata : concorsi, festival, spettacoli di beneficenza, pubblicità… Anche il nostro capocomico ed autore, Raffaele Boccuni si è molto dato da fare, sfornando l’uno dopo l’altro nuove spassosissime commedie, testi impregnati di umanità e di quotidianità, esilaranti e divertenti, ma nello stesso tempo ricchi anche di spunti di riflessione… “Honne sciute pe’ futtè e honne rumaste futtute…!“ , “No te scè spusanne…ce a tua suocere no’ scanne…!“ “Addò arrivane le femmene…quanne volene nu’ maschele…!”, “‘U Condominie: quanne è uerre è uerre pe’ tutte…!” “Se lasci la moglie per farti l’amante… po’ t’avene a diarree fulminante!”.