L'ideale teatrale, come da tradizione del Direttore Geppi Di Stasio e del Teatro delle Muse che ospita i corsi, si rifà alla grande tradizione del "mestiere" del Teatro. Di questo concetto riteniamo si stia smarrendo il senso e non solo per ragioni colpevoli e discutibili in sé, ma anche per spinte idealistiche che molto spesso sono destinate a rimanere lettera morta perché confinate nell'ambito di un'espressività solo idealizzata e difficilmente praticata. A questo scopo nasce il nostro laboratorio pratico di Teatro, quello, cioè, di fornire un vademecum funzionale dal quale si possono ricavare gli strumenti necessari a districarsi nel variegato mondo del Teatro, a prescindere dal bagaglio esperienziale di cui si dispone. Tante volte ci è capitato, da teatranti di lungo corso, di ascoltare definizioni improponibili fatte da allievi attori freschi di "licenza" da sedicenti scuole del tipo: "spogliatoi" piuttosto che camerini; "sceneggiatura" piuttosto che copione; ci è capitato di sentire associare la parola "Drammatico" a un concetto di tristezza e/o tragicità. E questo in un paese come il nostro che ha inventato le Atellane, che ha mutuato il Teatro Greco nel Teatro Latino, ha istituito i Drammi Sacri, ha generato la Commedia dell'Arte e potremmo continuare all'infinito, come infinita è la letteratura delle Avanguardie che hanno prodotto il Teatro che avrebbe dovuto essere e non è più stato perché troppa politica ha deciso che sarebbe stato poco redditizio. In un paese in cui si è voluto a tutti i costi differenziare gli stili recitativi in "teatrale" e "cinematografico" (o addirittura "televisivo") solo perché ci si impigrisce a non voler comprendere che recitare è, tra le tantissime cose, emissione energica di flussi sentimentali e non dire bene o male o, peggio ancora, soffiare le battute. Non si può sorvolare sulle profonde radici del mestiere e del Teatro della nostra nobile Tradizione. L''Arte della recitazione deve avere una matrice teatrale e soprattutto potenza espressiva tecnicamente consapevole da applicare praticamente piuttosto che una cieca e casuale ispirazione.