Francesco si occupa di teatro da sempre perché gli strumenti di questo mestiere sono leggeri e perché raccontare e farsi raccontare storie è una cosa di cui non ha saputo mai fare a meno . Dopo gli inizi da adolescente, a metà tra le filodrammatiche degli Eduardo e l'agit-prop della controcultura napoletana, è lui che si è occupato di far nascere gli Urgenti con il manifesto per un Teatro Urgente (2000). Regista ed attore per gli Urgenti attualmente si occupa di coordinare la ricerca teatrale del collettivo. Francesco Chiantese è fondatore e direttore artistico dell?Accademia Minima del Teatro Urgente (Pienza ? Siena). Durante il suo percorso di ricerca ha avuto la fortuna di incontrare, tra gli altri, Claudio Ascoli dei Chille de la Balanza, Eugenio Barba, Giulia Varley, Roberta Carreri e l?Odin Teatret, Marcel Marceau, Simona Cieri (Motus Danza), Franco Ruffini (ISTA, Univ.Roma3), Alizia Borsari (Teatro dell?oppresso), Bianca Parafava (Danzatrice), Katarzyna Pobudkiewicz (Costumista), Alessio Rinaldi (compositore e ricercatore), Ottavio Viavattene (Scenografo), Luca Di Volo (Musicista e ricercatore), Maurizio Geri (Musicista), Elio Satti (Antropologia dello spazio), Maurizia Settembri (Direttrice Fabbrica Europa ), Barbara Nativi (Teatro della Limonaia), Stefano Tè (Teatro internato ? Roma/Modena), Fabrizio Pallara (teatro delle Apparizioni, Roma). Il suo lavoro di ricercatore e di formatore è rivolto soprattutto allo studio degli spazi come strumenti di comunicazione, al rapporto tra le forme di comunicazione ?spontanee? e quelle ?teatrali?, al raccordo tra il segno, il simbolo ed il gesto nel quotidiano, nelle religioni, nelle superstizioni ed in teatro, all?uso dei sensi nella percezione del mondo e nella sua rappresentazione. Da circa tre anni conduce una ricerca sul campo, assieme agli altri membri del collettivo di ricerca teatrale Accademia Minima del Teatro Urgente, sulla pratica del Baratto Culturale e del teatro come strumento di dialogo tra una società ed i propri membri. Da tempo, assieme ad altri registi, lavora alla nascita di una rete di scambio di competenze ed autoformazione tra vari gruppi di ricerca teatrale sul territorio nazionale ed in europa. ??in questo possiamo definire il teatro un linguaggio profetico. Usa, infatti, parole antiche per dare vita a visioni attuali, in un mondo che, al contrario, usa termini nuovissimi per parlare sempre delle solite vecchie cose?? (Firenze, intervento al Forum Europeo dei Teatri 2002)