Prosa
39 SCALINI

Pienone di applausi per la black comedy che omaggia Hitchcock

39 scalini
39 scalini

39 scalini è una commedia con tutti gli elementi hitchcockiani: la vena noir, la comicità graffiante, i temi del teatro e dell’innocente perseguitato dal caso crudele e implacabile, ma soprattutto l’eccezionale suspense peculiare del maestro del brivido.

Dopo il successo di Che disastro di commedia, AB Management replica il risultato collaborando con La Bilancia alla produzione di 39 scalini, uno spettacolo dal sapore tutto british, con dieci anni di repliche a Londra e New York, vincitore come Miglior Spettacolo e Miglior Sceneggiatura al Premio Cerami 2016.

Un giallo dalle sfumature noir, carico però di comicità originale e di numerose gag dall’umorismo ricercato: 39 scalini più che una commedia è un vero e proprio spettacolo, una forma moderna di teatro, efficacie nel divertire in maniera trasversale una platea variegata. Può funzionare soltanto con attori davvero abili e versatili poiché richiede necessariamente che tutte le qualità artistiche siano messe a nudo sul palcoscenico, oltre a un’intesa perfetta fra tutto il cast. 39 scalini offre tutto questo.

Una spy-story ricca di intrighi e gag esilaranti

Richard Hannay (Marco Zordan), giovane e affascinante uomo d’affari, è al London Palladium per assistere allo spettacolo del famoso Mr. Memory. Dalla platea viene esploso un colpo di pistola, si scatena un caotico fuggi-fuggi e Richard aiuta una giovane donna a fuggire. Si rivelerà essere Annabella Schmidt, una spia intenta a sventare un complotto internazionale ordito da un’organizzazione segreta chiamata “39 scalini” con lo scopo di rubare alcuni preziosi segreti militari inglesi. 

Appena il tempo per rivelare a Richard di doversi recare dal dottor Jordan, in una sperduta tenuta in Scozia, e che al vertice dei “39 scalini” vi è uno spietato uomo con un dito mozzato e, nottetempo, Annabella viene assassinata. Richard unico indiziato nell’omicidio, braccato dalla polizia, decide di raggiungere il dottor Jordan in cerca d’aiuto. Da qui una lunga spirale di colpi di scena, intrighi amorosi, tanta suspense e comicità, fino a ritrovarsi ancora al London Palladium, sempre in uno show di Mr. Memory: riuscirà Richard Hannay a sgominare i “39 scalini” e a salvare l’Inghilterra?

Un quartetto affiatato di trasformisti per interpretare ben quaranta personaggi!

39 scalini è un adattamento di Patrick Barlow del film “Il club dei 39” diretto da Alfred Hitchcock, il quale lo aveva a sua volta tratto dal romanzo di John Bucham. Dopo il debutto allo West Yorkshire Playhouse di Leeds nel 2005 e una tournée nei teatri di Londra, la black comedy attraversa l’oceano per approdare sui palcoscenici di Broadway e, in seguito, nei teatri delle più importanti città di tutto il mondo. 39 scalini è una commedia con tutti gli elementi hitchcockiani: la vena noir, la comicità graffiante, i temi del teatro e dell’innocente perseguitato dal caso crudele e implacabile, ma soprattutto l’eccezionale suspense peculiare del maestro del brivido. Quattro attori e una divertente rivisitazione moderna, originale omaggio a Hitchcock.

Scenografia e attori il vero punto di forza

Tra i punti forti vi è senza dubbio la scenografia, semplice quanto efficacie e capace di solleticare l’immaginazione dello spettatore con pochi oggetti e qualche ottima idea: una scala a pioli si trasforma in un biplano, aprendo due ombrelli con l’angolazione giusta ci troviamo in sella a una moto, due bauli ben posizionati si trasformano all’occasione ora in un’auto ora in un treno e molto altro ancora. Tutto ciò è reso credibile da un’ottima mimica degli attori e dalla loro bravura nel riprodurre i rumori degli oggetti con i quali interagiscono. Proprio nelle qualità degli interpreti e nella grande intesa tra loro, in particolare Marco Zordan e già apprezzati insieme in Che disastro di commedia, sta l’altro punto di forza di 39 scalini. Molto apprezzato anche l’uso della tecnica del teatro nel teatro come anche la frequente rottura della quarta parete, che porta spesso gli attori tra il pubblico, aumentando il coinvolgimento. Buona anche la traduzione, capace di mantenere efficaci le gag, mentre la trama talvolta risulta forse eccessivamente alleggerita oppure sacrificata in favore degli sketch.

Visto il 07-04-2019
al Martinitt di Milano (MI)