Nervi Musica Ballet Festival 2024. Nella meravigliosa cornice dei parchi affacciati sul mare, che dagli anni 60 ospitano in estate il Gotha della danza internazionale, stavolta è andata in scena l'epica di un tempo in forma e sensibilità asiatiche, con Il corpo di ballo dell’Azerbaijan State Ballet Theater.
Una storia d'amore classica in salsa asiatica
A Legend of Love racconta una sofferta storia d’amore che riuscirà a trionfare solo grazie alle valorose gesta dell’eroe protagonista. Per salvare la sorella Shirin, la regina Mehmene Banu sacrifica la propria bellezza; così facendo perde la possibilità di attrarre il giovane pittore Farhad che - ricambiato - si innamora perdutamente della principessa Shirin. I due giovani tentano la fuga, ma la regina ordina la loro cattura.
Farhad dovrà abbattere la montagna di ferro che impedisce l’approvvigionamento d’acqua al popolo: questa la condizione posta da Mehmene Banu perché il pittore e la principessa possano coronare il loro sogno d’amore. Il lieto fine è d’obbligo per questa favola radicata nella cultura azera e trasformata in libretto dal poeta turco Nazim Hikmet.
A Nervi lo stesso allestimento del debutto nel 1961
Accompagnato dalla musica del compositore azero Arif Melikov, A legend of Love, balletto in tre quadri, venne rappresentato per la prima volta il 23 marzo 1961 a Leningrado, nella stessa edizione messa in scena a Nervi, con le scene di Simon Virsaladze e la coreografia dell’allora giovane Yuri Grigorovich.
Del maestro destinato a segnare con la sua impronta per tre fondamentali decenni il teatro Bolshoi, ritroviamo la strutturazione fortemente drammatica della composizione: le parti soliste sono intervallate da ricchi e interessanti movimenti di gruppo; notevole il fatto che questi ultimi siano di volta in volta tutti declinati al femminile, o al maschile, portando così una nota di maggior vigore atletico e di maggiore varietà dinamica nel balletto.
Esotismo di maniera, basato sul corpo femminile
Un esotismo lievemente di maniera costruito su movimenti aggraziati ed iconici delle braccia e delle mani, nonché sulla sinuosità dei corpi femminili ci colloca in un Oriente privo di precise connotazioni, da Mille e una notte. I costumi con turbanti e veli sottolineano questa ambientazione, incastonandosi alla perfezione, con i loro vivi colori, tra il cielo notturno e le ombre degli alberi che caratterizzano il palcoscenico all’aperto di Nervi.
La scenografia è essenziale: due semplici candelabri illuminano i lati del palco, mentre sulla parete di fondo si apre una struttura a pannelli a rappresentare l’ingresso ad un palazzo reale; nei fatti la struttura è una quinta che si aggiunge alle classiche laterali, impregnando di vivacità la coreografia con un flusso di entrare ed uscite in più.
Passione per la propria cultura
Il corpo di ballo dell’Azerbaijan State Ballet Theater lavora con passione a quest’opera che rappresenta la propria storia e la propria cultura. Si avverte la tecnica, ma soprattutto l’affiatamento e la passione, in un piacevole capitolo della storia dell'arte della danza.