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A SPASSO CON DAISY

A spasso con Daisy: in scena l'amicizia e la solidarietà tra esseri umani

Milena Vukotic, Salvatore Marino
Milena Vukotic, Salvatore Marino

A spasso con Daisy, lasciato il grande schermo e approdato a teatro, ovvero la sua veste originale, è uno spettacolo adattato da Mario Scaletta ed elegantemente interpretato da Milena Vukotic nel ruolo di Miss Daisy Werthan e Salvatore Marino nei panni del suo autista di colore Hoke; con loro Maximilian Nisi è il figlio non più giovane e non troppo degenere di lei, Boolie.

Tratta dal testo di Alfred Uhry, vincitore nel 1988 del premio Pulitzer per la drammaturgia, e diretta da Guglielmo Ferro, l’opera teatrale fa virare i suoi toni agrodolci a favore della dolcezza, e porta in scena, più che i temi del razzismo, dello sfruttamento e della lotta per l’uguaglianza dei diritti sociali, quelli dell’amicizia e della solidarietà tra esseri umani in condizione di fragilità.

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A spasso con Daisy nel mondo dei più fragili

Daisy, settantenne, abita da sola il salottino di una casa americana benestante del secondo dopoguerra. Siamo in Georgia, ad Atlanta, e la stanza è piena di piante coltivate con amore dalla proprietaria; le pareti intonacate di verde sono sovrastate da un’enorme vetrata dalla quale si osservano scorrere eventi e stagioni, a evocare anche i panorami immortalati nel film dai finestrini della vettura. 

Trascorrerà un ventennio in quella che è la scena ideata da Fabiana Di Marco, che traveste la celebre automobile guidata da Hoke per portare a spasso Daisy dal divanetto di vimini. I costumi, insieme agli spezzoni dei programmi trasmessi alla vecchia radio, riportano agli anni Cinquanta, e poi Sessanta, infine Settanta del Novecento, quando il salottino si trasformerà nella camera di una casa di riposo. 


Milena Vukotic nelle prime scene interpreta l’anziana, benestante ma sempre arzilla signora ebrea sulla difensiva, ma anche all’offensiva rispetto alle richieste di Boolie, che vuole imporle un autista factotum di colore, e lo fa con un piglio energico e insieme delizioso. C’è già una cameriera di colore in casa, ma si tratta di una presenza inoffensiva, l’autista toglierebbe indipendenza e libertà di movimento alla vecchia signora. 

In seguito, come da copione, conosciuto Hoke, scorrono diversi anni-scene in cui Daisy-Milena dimostra di detestarlo cordialmente e i due danno vita a un florilegio di sketch che invitano al sorriso e all’applauso a scena aperta; infine dà voce ai momenti in cui la fiamma vitale si indebolisce per entrambi i protagonisti del racconto di Uhry: con dolcezza e toni luminosi il ricordo fa breccia nelle nebbie della malattia, o della senilità, e l’alleanza tra i due si rinnova in momenti che alla società parevano impossibili. 

GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA


L’amicizia tra questi esseri diventati fragili è dignitosa e il gesto che compiono l’uno verso l’altra, quasi all’unisono prima che si chiuda il sipario, commuove. Salvatore Marino è un Hoke sempre garbato e che si dimostra grato. Maximilian Nisi interpreta con equilibrio un figlio di quelli che sono sempre in bilico tra cura e affrancamento, che provano a districarsi, ma non ci riescono, tra i precetti della madre e quelli della moglie quando non di tutte e due insieme; in apparenza Boolie sembra non avere vita propria, se non quella lavorativa dove forse si nasconde un amore vero riservatogli dal destino, o almeno a Daisy per molto tempo piace pensare così. 

Lenzuola bianche come neve a un certo punto scendono a ricoprire gli oggetti cari del salottino, piantine comprese. Accade quando la casa va in vendita un paio di anni prima della scomparsa della sua proprietaria. Non è l’unico accenno esplicito alla morte, c’è anche la visita al cimitero dei due sodali, che in una scena chiacchierano amabilmente sulla tomba del marito di Daisy, forse l’immagine più forte, capace di evocare l’approssimarsi del vuoto, dell’assenza.

Tanta America e un tocco di signorilità

Un adattamento che si snoda in circa un’ora e un quarto a piccoli quadri, quello ideato da Mario Scaletta, ritmato dallo spegnersi delle luci in scena, dall’andamento quasi da cinematografo. I dialoghi dei protagonisti si susseguono in sorta di sketch che spesso provocano sorrisi e risate in cui c’è molta America; a questi sono inframezzati momenti che invitano alla riflessione, mai con pedanteria, anzi con leggerezza. 

I silenzi, i gesti: il regalo di un libro all’autista analfabeta perché impari a leggere; lui, da vecchio, che prepara il cibo e imbocca l’amica non più in grado di mangiare da sola. Grazie ai suoi interpreti, una messa in scena cordiale, signorile.

Visto il 22-02-2022
al Remondini di Bassano Del Grappa (VI)