Lirica
ARIADNE AUF NAXOS

Al Teatro alla Scala un’Ariadne auf Naxos misurata

Al Teatro alla Scala un’Ariadne auf Naxos misurata
© Brescia-Amisano

Nonostante la sua prima rappresentazione milanese risalga al 1950, quindi 34 anni dopo il suo debutto, Ariadne auf Naxos di Richard Strauss ha conosciuto in tempi più recenti una discreta fortuna sul palcoscenico del Teatro alla Scala, con ben quattro allestimenti dal 2000 ad oggi, l’ultimo dei quali ha visto la direzione di Michael Boder e la regia di Sven-Erich Bechtolf.

GLI SPETTACOLI 
IN SCENA IN ITALIA

Un divertente ed ironico ritratto del mondo dell’opera

Lo spettacolo cui si assiste di solito è in realtà un rimaneggiamento di un progetto molto più complesso del librettista Hugo Von Hofmannsthal, che vedeva l’opera come nuovo finale del Borghese gentiluomo di Molière che lo stesso Hofmannsthal aveva rimaneggiato durante la traduzione dall’originale francese. 

Idea stimolante ed ambiziosa che purtroppo, per la sua complessità, non incontrò il favore del pubblico e costrinse librettista e musicista ad elaborare una nuova versione che sostituisse la commedia in prosa con il prologo che attualmente si rappresenta, nel quale si assiste alle rivalità tra una compagnia di canto ed una di comici, invitate ad esibirsi la stessa sera nella casa di un ricco aristocratico viennese che sostituisce il Monsieur Jourdain, protagonista del Borghese. 


Strauss e Hofmannsthal tratteggiano con pungente ironia un divertentissimo ritratto del mondo dell’opera con le varie isterie dei cantanti, le rivalità tra primedonne, le tensioni tra colleghi, cui si assomma il disinteresse del committente che ad un certo punto fa annunciare dal maggiordomo che le due rappresentazioni dovranno svolgersi contemporaneamente perché alle 9 inizieranno i fuochi d’artificio, spettacolo che evidentemente gli sta molto più a cuore.

Una regia didascalica


Nella produzione firmata da Sven-Erich Bechtolf proveniente dal Festival di Salisburgo (scene di Rolf Glittenberg, costumi di Marianne Glittenberg), è proprio questa la parte che funziona meglio. Complice infatti una compagnia affiatata e ben rodata, il prologo risulta divertente e spumeggiante nel tratteggiare le problematiche e le nevrosi legate al mondo del teatro, mentre altrettanto non si può dire dell’opera vera e propria. 

Il regista risolve in maniera didascalica il raffinato meccanismo metateatrale -il pubblico in sala assiste ad una rappresentazione in cui un pubblico sul palcoscenico sta a sua volta assistendo all’esecuzione della Ariadne auf Naxos- lasciando agire i protagonisti a proscenio mentre sullo sfondo si staglia una platea nella quale siedono i finti spettatori. E non bastano le poche azioni che si svolgono attorno ad alcune carcasse di pianoforte, che dovrebbero rappresentare l’isola di Nasso, a rivitalizzare il tutto.

Convincente l’aspetto musicale


Se la regia risulta nel complesso ordinaria qualche motivo di interesse lo offre il versante musicale. Michael Boder è un solido kapellmeister, attento agli equilibri ed alle sottigliezze, che organizza una concertazione puntuale ed equilibrata, cui però è mancato il piglio del grande interprete. Krassimira Stoyanova nel ruolo di Ariadne si conferma raffinata interprete straussiana. Il timbro è morbido e pastoso, sicuro negli acuti e l’interpretazione è convincente sotto tutti gli aspetti. Erin Morley è una pirotecnica Zerbinetta: le coloriture svettano luminose ed il fraseggio è impeccabile. Suo l’unico applauso a scena aperta. 

Stephen Gould è un Bacchus affaticato nell’emissione e dagli acuti non sempre a fuoco, mentre Markus Werba, il migliore in scena, si conferma perfettamente a suo agio in questo repertorio interpretando un Maestro di musica superlativo. I suoi dialoghi con il maggiordomo, un divertente Gregor Bloéb, costituiscono i momenti più gustosi della serata. Nel complesso rimarchevoli le prove di Sophie Koch (Il compositore) e Samuel Hasselhorn (Arlecchino).

Calorosa risposta da parte di un teatro quasi esaurito nel quale, finalmente, dopo due anni, si torna a vedere un pubblico internazionale.

Visto il 03-05-2022
al Teatro Alla Scala di Milano (MI)