Un palco in salita, al centro un albero morto e di fronte una platea quasi al completo, tutti in attesa per “Aspettando Godot”, il dramma, composto dall’irlandese Samuel Beckett alla fine degli anni Quaranta.
Due uomini, due anziani vagabondi, entrano in scena: sono Vladimiro detto “Didi” (Luciano Virgilio) ed Estragone detto “Gogo” (Antonio Salines). I due sembrano amici da sempre e iniziano uno scambio di battute estemporaneo ripetendosi più volte “Didi, che facciamo qui?” trovando sempre la stessa risposta “Gogo, aspettiamo Godot!”, senza che vi siano, però, azioni concrete. Dopo alcuni istanti Gogo e Didi sono spiazzati e impauriti: sopraggiungono sulla scena Pozzo (Edoardo Siravo), uomo dall’aspetto pacchiano e arrogante, e Lucky (Enrico Bonavera), servo dall’aspetto meschino e carico di bagagli, tenuto prigioniero dal primo con un guinzaglio di corda. Il potente Pozzo si incuriosisce dall’interminabile e paziente attesa per Godot da parte di Gogo e Didi e decide, quindi, di attendere anche lui, almeno per un po’, ma alla fine sparisce con il suo servo.
Aspettando Godot, all’esordio teatrale nel 1953 al Théâtre de Babylone di Parigi, fu inizialmente considerato come una provocazione. In seguito divenne l’opera teatrale più famosa tra quelle dell’autore irlandese, fino a diventare in brevissimo, nella cultura popolare, sinonimo di una situazione nella quale si attende un avvenimento che appare imminente e che, invece, non accade mai, complice l’inerzia del protagonista che non fa nulla affinché ciò che è atteso si realizzi.
In questo dramma, ritratto di meschinità e inutilità della condizione umana, dipinta quasi come un insieme di giornate da procrastinare nel tempo, è protagonista un quartetto eccezionale di artisti dalla grande esperienza sia teatrale che cinematografica, attori che hanno raccolto numerosi riconoscimenti negli anni. Antonio Salines è perfetto Estragone, indolente e annoiato nel dar voce al suo personaggio. Luciano Virgilio è un Vladimiro paziente e fiducioso, e allo stesso tempo bravo ad apparire rassegnato alla sua condizione. Edoardo Siravo è carismatico nell’interpretare Pozzo, con un tono recitativo amabile dalla voce avvolgente e perentoria. infine, Enrico Bonavera, divertentissimo e curioso Lucky in grado di strappare sonore risate al pubblico, anche grazie ad un’ottima espressività fisica.