Alcuni beduini irrompono tra il pubblico, tra le file del Teatro Carcano, mentre una musica berbera risuona decisa. Niente paura, proiettato sul sipario compare cinematograficamente la soluzione del mistero: “Assassinio sul Nilo” sta per iniziare, per la regia di Stefano Messina, traduzione di Edoardo Erba, interpretato dalla compagnia Attori & Tecnici.
A seguito del doppio successo di "Trappola per topi" (2011) e di "La tela del ragno" (2013), con ottime critiche e grande affluenza di pubblico, si rinnova per la terza volta il piacevole connubio giallo-teatro con le opere di Agatha Christie interpretate dalla compagnia Attori & Tecnici.
Il destino sembra riunire casualmente nove eterogenei viaggiatori a bordo di un lussuoso battello in crociera sul Nilo. L’apparentemente coincidenza è in realtà un concorso di interessi che hanno riunito un gruppo di persone già legate da rapporti diversi. Con l’assassinio della ricca Kay Mostyn, morta per un colpo di pistola, molti sembrano avere un buon movente: persino il Canonico Pennefather, il dott. Bessner, e, addirittura, il marito Mr. Mostyn o la loro cameriera Louise. Quando anche quest’ultima, in attesa della polizia, viene uccisa prima di rivelare il nome dell’assassino, appare chiaro che vi è qualcuno senza scrupoli a bordo. Riusciranno i viaggiatori sopravvissuti a risolvere il mistero prima che avvenga un altro omicidio?
Basata sul romanzo “Death on the Nile” (“Poirot sul Nilo”), composto dalla Christie nel 1937, la stessa ha poi studiato un adattamento teatrale dal titolo “Moon on the Nile” che esordì il 17 gennaio 1944 al Dundee Repertory Theatre con il titolo “Hidden Horizon”. In fine, debuttò a Londra nel marzo 1946, al all’Ambassador Theatre , con il titolo definitivo: “Murder on the Nile”.
Nella trasposizione teatrale la Christie elimina Poirot, ritenendolo un carattere non idoneo al palcoscenico. Inoltre, Marie Van Schuyler e Mrs. Allerton del libro, vengono fusi in Helen ffoliot-ffoulkes, mentre Cornelia Robson e Miss Bowers divenano Christina Grant. William Smith è, invece, una combinazione tra Mr. Fanthorp e Mr. Ferguson, mentre Poirot, il Colonnello Race e Andrew Pennington diventano il canonico Pennefather. In ultimo Doyle diventa Mr. Mostyn, Linnet Ridgeway viene trasformata in Kay e Jacqueline de Bellefort diventa Jacqueline de Severac. I restati personaggi del libro vengono completamente eliminati per semplificare la rappresentazione.
L’attesa era grande, per assistere nuovamente ad un opera di Agatha Christie, ed è stata ampiamente ripagata: lo spettacolo è ricco di ironia che strappa al pubblico generose risate, mentre il pathos che cresce gradualmente, culminando negli omicidi, mantiene sempre viva l’attenzione nello spettatore. Le musiche, curate da Pino Cangialosi, sono determinati nel ricreare la giusta atmosfera, misteriosa ed esotica, così come l’accurata e funzionale scenografia che non lascia nulla al caso. Anche la scelta di proiettare alcuni intermezzi cinematografici sul sipario chiuso, tra un atto e l'altro, è vincente e conferisce originalità alla raprresentazione. Il cast si conferma insostituibile, come confermato dai lunghi applausi del pubblico: tra gli altri spiccano Roberto Della Casa con un’ironia irresistibile nei panni del dott. Bessner, Stefano Messina che unisce comicità e cinismo interpretando Smith, Sebastiano Colla con una prova carismatica è un credibile Mr. Mostyn, ed Elisa Di Eusanio in un’eccezionale interpretazione di Jacqueline de Severac, subdola e determintata.