Maurizio Colombi propone un monologo che fa ridere una platea che partecipa con attenzione a Caveman, L'uomo delle caverne.
La regia è di Teo Teocoli, il brillante direttore artistico di questa ultima sfida milanese: è possibile far vivere un teatrino per serate in allegira in pieno centro nel capoluogo lombardo? Finora si direbbe proprio di sì! Caveman è uno show nato negli Stati Uniti col titolo Defending the Caveman. Prodotto in 30 Paesi, tra cui Canada, Sud Africa, Svezia, Germania e Italia, si è differenziato con produzioni in 15 diverse lingue, tra cui la nostra è merito di Theater Mogul e Teatro delle Erbe.
Maurizio Colombi, attore, cantante lirico, autore musicale e regista, riesce a condurre gli spettatori per mano e poco per volta convince tutti: gli uomini e le donne non potranno mai capirsi per via della loro discendenza dell'uomo delle caverne.
Lo sguardo preistorico nella battaglia dei sessi è uno studio umoristico, frutto di tre anni di studi di antropologia, preistoria, psicologia, sociologia e mitologia di Rob Becker, commediografo, nonché protagonista della versione statunitense dell'opera teatrale originale. L'ha portato sul palco per la prima volta il 26 marzo 1995 al Helen Hayes Theater di New York diventando, dopo oltre 700 repliche, il monologo di più lunga durata nella storia di Broadway.
Affronta le dinamiche di coppia e, con forte impronta ironica, mette il dito nella piaga delle innumerevoli incomprensioni tra uomo e donna e su come tali differenze possano creare fraintendimenti, usando come esempi scenette tipiche di vita in una coppia, dove le differenze, lette con lo sguardo aperto sulle differenze di comportamenti antropologici ed ecco che tutto si spiega. All'uscita, sembra davvero possibile che, con un corretto vocabolario, uomini e donne potrebbero forse finalmente capirsi.