In scena al teatro Goldoni di Livorno, in prima nazionale, Dario Ballantini interprete di uno spettacolo " Da Balla a Dalla " completamente dedicato alla memoria dell’amico Lucio Dalla. Un omaggio che l’imitatore e pittore labronico ha voluto rendere al grande personaggio interpretando una parte significativa del vastissimo repertorio di Lucio, autore, genio e poeta del mondo della musica “colta” italiana.
Uno spettacolo anzitutto sostenuto da una band di livello eccezionale composta da cinque grandi musicisti coordinati dal maestro Stefano Cenci alle tastiere, che hanno saputo evocare con incisiva espressività musicale il complesso sound dei motivi di Dalla, e inoltre interpretato con il cuore in mano da Dario Ballantini che ha narrato, come solo lui sa fare, il sogno della vita di un giovane fan dell’artista bolognese, che fino dai tempi del liceo riempiva il diario con tanti ritratti del proprio beniamino ed a casa ascoltava con grande pudore ed avidità i dischi comprati.
L’amico e regista dello spettacolo Massimo Licinio è l’ispiratore, ideatore e motivatore dell’operazione che porta finalmente alla “quadratura del cerchio“ dell’espressività artistica di Dario Ballantini in scena con “l’imitazione vissuta“ del proprio idolo in musica e con i ritratti realizzati nel corso di tanti anni. In un colpo solo Dario Ballantini ha ottenuto la personale accettazione e la consapevolezza della propria multiforme capacità espressiva così gradita dal pubblico, che lo ha sottolineato più volte con scroscianti applausi .
Lo spettacolo, suddiviso in due tempi, ha presentato molti brani di Lucio Dalla meno conosciuti dal grosso pubblico, ma importanti perchè mettono in evidenza il suo percorso artistico molto articolato sul piano musicale e dove talvolta i testi sono veri e propri brani poetici. Forse la presenza di un sovratitolaggio avrebbe permesso al pubblico una migliore comprensione dei passaggi espressivi più significativi.
Dario è entrato in scena tranquillo, prima di tutto perché tra il numeroso pubblico presente in sala c’erano molti amici della prima gioventù, quando tra i banchi del locale liceo cominciava a proporre le mitiche imitazioni del proprio idolo, quindi anche perché ha potuto ringraziare un artista che ha creduto e sostenuto il proprio dualismo espressivo. Infatti Lucio Dalla durante la mostra di Dario alla Triennale Bovisa di Milano cantò per un’ora mentre lui dipingeva