Arriva nei teatri italiani il gotico spettacolo della Piccola Compagnia Dammacco. Danzando con il mostro nasce dal sodalizio artistico fra la compagnia, formata dall’attrice Serena Balivo e dall’attore e drammaturgo Mariano Dammacco, e il poliedrico Roberto Latini, attore e autore fra i più ricercati della scena teatrale contemporanea.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
La Compagnia continua a indagare i più reconditi usi e riusi dell’arte, mettendola faccia a faccia con le infinite sfaccettature dell’essere umano. Così gli spettatori si trovano a tu per tu con due mostri (Balivo e Latini) in una scena popolata da microfoni issati su aste dall’improbabile altezza e una scala che si fa scena viva a seconda di come viene “abitata” dai protagonisti, eleganti negli scuri abiti anni ’30.
Brindano con calici di cristallo prendendoli da una fila orizzontale sul proscenio che segue una perfetta linea simmetrica, perfetta nella sua imperfezione. Sul fondo del palco una grande vetrata sempre in penombra dalla quale Dammacco, vestendo i panni di Pulcinella, irrompe a tratti, come in cerca di qualcosa che, irrimediabilmente, non trova.
I due mostri sproloquiano narrando desideri, sogni, delusioni e vita che si fa carne, non lasciando mai intuire se questa rappresenti la realtà o sia solo frutto della loro immaginazione. Chi siano i veri mostri non è dato saperlo, ognuno ha i suoi e ognuno di essi detiene una precisa personalità, rivendicando la propria (mancata) esistenza.
Si danza sulle musiche di Gianluca Misiti, mentre il disegno luci di Max Mugnai regala chiaroscuri dal sapore noir fino al culmine della scena finale in cui, dopo l’exploit linguistico di Dammacco in dialetto barese, i tre personaggi si riuniscono per brindare, bere e sputarsi l’un l’altro il contenuto dei calici rincorrendosi, finalmente festosi prima di tornare nella miseria che li attanaglia.
