“Dedications”, (Dediche) è il filo conduttore di una serata con la star russa del pianoforte Alexei Volodin per la stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti. Franz Liszt, Robert Schumann e Fryderyk Chopin si sono conosciuti ed hanno avuto rapporti di amicizia e cordialità, avendo avuto come strumento prediletto il pianoforte. La loro ammirazione sincera e reciproca è stata una ulteriore fonte di ispirazione per tutta la loro opera ed i brani presentati in questo concerto ne sono un esempio.
Il primo pezzo in programma è la trascrizione per pianoforte di Franz Liszt Widmung S. 566, (Dedica) da un lied per voce e pianoforte, omaggio di Schumann per l’amata moglie Clara, un piccolo manifesto dell’amore romantico. E’ poi la volta della raccolta Kreisleriana op.16 che Robert Schumann dedica a Chopin. L’ispirazione viene dal personaggio inventato da E.T.A. Hoffmann, il musicista Johannes Kreisler, si tratta di otto brevi brani con carattere alternato, dolce e romantico o febbrile e brillante, a sottolineare la complessa personalità dell’autore, sempre divisa tra i due alter-ego Florestan e Eusebius.
La dedica a Chopin
La dedica pare fosse un ripiego per evitare l’ira del padre di Clara a cui inizialmente era destinata. Chopin ripagò l’omaggio con la dedica della Ballata n.2 in fa maggiore op.38, caratterizzata dal contrasto delle atmosfere serene e bucoliche dell’Andantino con il frenetico sviluppo delle parti più drammatiche. Ma il brano più atteso della serata è la mitica Sonata in si minore S.178 di Franz Liszt, dedicata a Schumann la cui salute mentale era forse già compromessa e che stava per essere internato in manicomio.La struttura è in quattro movimenti che si susseguono però senza le classiche cesure, di fatto ci si trova di fronte ad un brano unitario in cui si alternano episodi lirici e distesi con altri di un vitalismo rabbioso caratterizzato da violenti contrasti ritmici. L’inizio e la fine sono segnati da una specie di motto Lento assai che rende la cifra di una tensione insoddisfatta, di un approdo non raggiunto.
Il pianismo di Alexei Volodin è energico e spettacolare, a suo agio negli episodi brillanti della fantasia Kresleiriana, giustamente danzante nell’andantino della Ballata di Chopin e fin troppo esuberante negli episodi più contrastanti, ma i risultati più apprezzati vengono con la Sonata di Liszt, qui sembra aderire allo spirito di sfida del brano, tiene gli ascoltatori sul bordo del sedile e trasmette tutta la tensione di quest’opera magica.
Applausi entusiasti nell’affollata Aula Magna della Sapienza, ripagati con tre bis apprezzatissimi un Improvviso ed un Notturno di Chopin ed una spumeggiante Polka di Rachmaninov.
Spettacolo: Dedications (Dediche)
Visto alla Aula Magna della Sapienza di Roma.