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Donchisci@tte con Benvenuti e Fresi: non il solito Don Chisciotte

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In Donchisci@tte con Benvenuti e Fresi lo spettatore viene accolto in sala e si accorge subito che non ci sono barriere. E' un Don Chisciotte completamente riscritto.

In Donchisci@tte con Benvenuti e Fresi lo spettatore viene accolto in sala e si accorge subito che non ci sono barriere: il sipario è aperto su una stanza, probabilmente un garage con delle luci al Neon ad intermittenza. Non è il Don Chisciotte dell’immaginario, ne tantomeno una semplice trasposizione in chiave moderna, ma una completa riscrittura dell’opera di Cervantes.

Un Cavaliere molto Social

In scena pochi oggetti: una sacca da box, un compressore, una brandina. Niente di strano tranne due armature simil samurai appese alla parete. Benvenuti veste i panni di Don Chisciotte, un pazzoide che vede cospirazioni in ogni azione che si manifesta nel mondo, in quanto la casualità non esiste secondo il suo stesso credo. Il moderno cavaliere non esce mai da quella stanza ma comunica con il mondo tramite il suo Canale Youtube, aiutato da Fresi, il suo scudiero, che si rivelerà poi essere una persona molto importante nella sua vita.

I due personaggi si interrogano sui meccanismi del mondo, sui Social che distruggono le vere emozioni, sui governi che tendono a volere “Zombie” al contrario, ossia vivi fuori e morti dentro. Tra dialoghi surreali, litigate e slanci d’amore, lo spettacolo trasmette molte lezioni di vita; una storia di una profondità incredibile e dalle infinite chiavi di lettura, che spiazzerà chi era arrivato in sala pensando ad un semplice spettacolo comico. Sul palco un esempio di Teatro, con la T maiuscola, sorretto da due prove attoriali di altissimo livello da parte degli attori Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi.


Benvenuti e Fresi: le caratterizzazioni dei personaggi

Alessandro Benvenuti crea un personaggio introspettivo, pieno di manie, fobie e preclusioni, in dialoghi che spaziano tra il geniale ed il delirante, rimanendo border-line in una sapiente recitazione che non sfocia mai nel grottesco o macchiettistico. Stefano Fresi invece incarna perfettamente lo scudiero amico, la persona che cerca in tutti i modi di stare vicino al proprio “Cavaliere”, alternando sapientemente la sudditanza alla ribellione, creando un personaggio complesso, dall’animo artistico-musicale ma anche sognatore amante del genere fantasy.

Fresi subisce l’influenza di Don Chisciotte, pur esternando anche le sue opinioni ed il proprio punto di vista. La dualità sul palco è perfetta, due personaggi calibrati che come pezzi di un motore, combaciano e creano un meccanismo coordinato e perfettamente funzionante.

Visto il 26-11-2018
al Puccini di Firenze (FI)