Prosa
FORBICI & FOLLIA

La dimensione dell'ent…


	La dimensione dell'ent…

La dimensione dell'entertainment viene offerta prima di sedersi in poltrona, quando già il palcoscenico è riempito con azioni e personaggi dediti alle varie attività all'interno di un negozio di parrucchiere, ed è il primo degli elementi che appaiono subito chiaramente rivolti a creare empatia (circostanza perfettamente riuscita), lo stesso motivo per cui nell'intervallo offrono di persona il caffè agli spettatori dal palco verso la platea, oppure scendono fra la gente per salutare e parlare con il pubblico al termine dello spettacolo.

L'alternanza di caratteri, che va dal parrucchiere gay alla sciampista di periferia, dall'antiquario/rigattiere alla pomposa signora altoborghese, d'impatto offre una gamma che appare ben nota, ma lo stereotipo in questo caso non è affatto un rimprovero, bensì una necessità ben precisa, e non è la sua presenza a dover far riflettere, quanto invece il modo in cui viene agita: ne è emblema Roberto Ciufoli, il quale potrebbe sembrare sopra le righe in una caratterizzazione come quella dell'hair stylist omosessuale sempre eccessivo negli atteggiamenti, mentre in realtà per l'intera prima parte dello spettacolo sostiene in tal modo un ritmo niente affatto semplice, facendo anche da collante ad ogni situazione di scena, ed offrendo una coerenza interna convincente all'intera costruzione. Così come coerente è l'infarcimento ambientale di un numero di battute che attingono a piene mani non solo dall'attualità che una volta si diceva nazionalpopolare, quella delle pagine patinate e delle tv degli x-factor, ma anche dal territorio in cui viene presentato lo spettacolo, di volta in volta, citando luoghi ed accadimenti che contribuiscono a trasmettere il senso del legame e della confidenza.

Un senso di soddisfazione risiede nel fatto di avere adottato alcuni ben saldi meccanismi dell'improvvisazione teatrale (un genere che negli ultimi tempi è stato notevolmente innalzato di rango grazie alla preparazione ed alla capacità di numerosi soggetti che lo frequentano), e così assistiamo ad una trama che presenta possibilità di diramazione narrativa che, se non certo del tutto libera nell'affidarsi all'interazione con il pubblico, è comunque costruita intorno alle numerose possibilità di scambio con esso: dal momento in cui si accendono le luci e finisce il giallo visto da spettatore, comincia quello partecipato, ed ogni azione viene “condivisa” ed anzi suggerita dal pubblico stesso che risponde con grande immedesimazione di "testimone", interrogato ed accompagnato ad arte in questo percorso, fino alla votazione con cui sceglie il colpevole del delitto, circostanza che fa quindi cambiare la storia ad ogni rappresentazione, secondo le preferenze indicate (“Chiunque decidiate, vi confesserà perché l’ha fatto”).

Va detto che Fobici e follia, che ora prende le forme di un giallo interattivo, ha una storia non comune: nasce dal testo dello psicologo svizzero Paul Pörtner Scherenschnitt (l'arte di ritagliare la carta con le forbici), nel quale veniva affrontato il tema delle possibili interpretazioni della realtà, attraverso un giallo col quale intendeva dimostrare la contraddittorietà e la fallacia delle percezioni di un notevole numero di testimoni (gli spettatori, appunto) di un omicidio; quando ci si accorse delle potenzialità comiche del testo, evidenziate dai momenti di contatto diretto con il pubblico, venne poi riscritto sotto la forma della commedia nel 1976 da Bruce Jordan e Marylin Abrams con il titolo Shear Madness, e da allora nella sua vita ha inanellato alcuni record da Guinness (soprattutto, comprensibilmente, negli States) per numero di rappresentazioni e durata nei cartelloni, secondo soltanto al leggendario Mousetrap di Agatha Christie.

Ed in questa nuova edizione diretta da Marco Rampoldi, la squadra di attori (che usano in scena i propri nomi veri) comprende fra gli altri, oltre al citato Roberto Ciufoli (ex Premiata Ditta), presenze di peso come Nino Formicola, Max Pisu e Nini Salerno: cabarettisti dalla salda esperienza che in questo ambiente trovano una loro dimensione precisa ed assai affidabile, grazie alla quale oltre al divertimento, osservando i dettagli, il modo di porgere ed offrire la scena all'esterno e l'attenzione messa in tutte le varie e differenti fasi, si può contare su uno stile ormai non frequente di grande rispetto e signorilità.

Visto il 15-01-2016
al Cilea di Napoli (NA)