Ambientato in un mondo senza tempo, Freak! il musical è uno spettacolo teatrale capace di sottolineare il tema del diverso esaltando le caratteristiche straordinarie di personaggi bizzarri, emozionando lo spettatore attraverso le sofferenze e le vicende di un gruppo di emarginati alla ricerca del riscatto sociale.
Nato da un’idea di Maya Forgione, mentre Teresa Vatavuk ne ha curato l’adattamento e la direzione, Freak! il musical è senz’altro uno spettacolo che prende per gran parte spunto da The Greatest Showman, pellicola del 2017 diretta da Michael Gracey con protagonista Hugh Jackman nei panni di P.T. Barnum. Il musical ricalca principalmente la medesima trama del film innestando nella storia, però, degli interventi davvero originali: l’ambientazione vittoriana è sempre affascinante, l’ispirazione allo stile steampunk è un espediente narrativo che funziona, il personaggio di Jen è un escamotage più interessante se paragonato al medesimo ruolo del film.
L’idea dei freak oggetto di esperimenti da laboratorio è realistica e utile ad aumentare l’attrito fra "diversi" e "normali", mentre l’intuizione di creare nuovi personaggi quali May la donna serpente, Gerd l’ermafrodita, Cyrus il gobbo o Javier l’uomo lupo hanno indubbiamente arricchito qualitativamente la banda dei freak.
Così strani, così straordinari
Maxwell Butler e la sua famiglia sono artisti di strada e sognano di incantare il pubblico con lo spettacolo più stupefacente di sempre. L’occasione si presenta incontrando Gerd e la sua comunità di freak: uomini e donne emarginati dalla società a causa delle loro difformità fisiche che li rendono mostruosi, quindi pericolosi.
Butler, invece, vede queste caratteristiche come abilità speciali e propone ai freak di mostrarle al pubblico in uno spettacolo che non sia una gogna, ma possa restituire dignità e riscatto sociale. L’idea funziona e, mentre una parte della società apprezza e accetta i freak, c’è sempre qualcuno che non vuole accettare i diversi.
Qualche emozione, ma ancora molto da migliorare
In un cast composto da ben 29 performer, dei quali alcuni forse un pochino acerbi per un musical di questa portata, spiccano Mattia Baldacci (Elias) e Giada Battistini (Adella) sia per l’interpretazione attoriale che per la buona prova canora; Ilaria Marano (May) ha una presenza scenica eccezionale, caratterizzando egregiamente il personaggio della donna serpente sia nella recitazione che nel ballo; bene la parte cantata anche per Giulia Battolla (Jen) e Maya Forgione (Evee), accattivante la caratterizzazione di Gerd da parte di Teresa Vatavuk (Gerd). L’assolo di danza di Maddalena Svevi è di grande apporto qualitativo e di un altro livello rispetto al resto del cast.
Il testo è ben scritto, ma alcuni passaggi (la lettera di Evee, il litigio tra Gerd e Elias) restano poco immediati. Anche il ritorno di Jen, che sembra assurgere a personaggio negativo, ha poi una redenzione troppo improvvisa e poco motivata, ma l'idea di metamorfosi è originale e potrebbe essere declinata meglio. L’ambientazione non è per nulla sviluppata e qualche battuta per contestualizzare Janua non avrebbe sfigurato. Utile, visto il grande lavoro di caratterizzazione dei personaggi in fase di promozione dello spettacolo, trovare un escamotage (un narratore?) per lasciar raccontare a qualche freak la propria storia.
Un po' deludente la scenografia che, visti i dichiarati intenti steampunk, avrebbe dovuto puntare maggiormente su marchingegni, congegni, vapore ed elettricità come effetti, sull’ottimo esempio della lampada a proiezione. Allo stesso modo il suono (magari contemplando rumori di macchinari e ingranaggi) e le luci (ad esempio inserendo effetti speciali "elettrici").
Vero valore aggiunto, invece, i costumi: ricercati e ricchi di dettagli contribuiscono ottimamente alla caratterizzazione di ognuno dei personaggi.
Coreografia piacevole, ma forse troppo semplice: qualche acrobazia avrebbe senz’altro aumentato la credibilità dello spettacolo voluto da Butler risultando coerente con le abilità dei freak. Interessanti le musiche originali di Francesco Ciccotti che ben si inseriscono all’interno della soundtrack di The Greatest Showman. Davvero cariche di emozioni, inoltre, le interpretazioni di This is me e di The Greatest Show interpretate con grande grinta e carattere da parte di tutti gli interpreti.
In conclusione Freak! il musical è uno spettacolo interessante, soprattutto dall’alto potenziale e con idee molto originali da continuare a sviluppare, un musical già piacevole ma che può e deve migliorare.