Lirica
I PURITANI

"I Puritani" di Abbado e De Rosa, la scena dopo lo streaming

I Puritani
I Puritani © Fabrizio Sansoni

Il Teatro dell’Opera di Roma ha presentato I Puritani, il capolavoro di Vincenzo Bellini che avevamo già visto in streaming in forma di concerto nel gennaio 2021 in piena pandemia con i teatri chiusi. 

Anche questa volta la direzione è stata affidata a Roberto Abbado e gran parte del cast è lo stesso della passata edizione. La messa in scena è stata affidata ad Andrea De Rosa, con le scene di Nicolas Bovey, le luci di Pasquale Mari e i costumi di Mariano Tufano

Jessica Pratt e John Osborn


La storia racconta un po’ confusamente l’amore tra Elvira Valton e Lord Arturo Talbo sullo sfondo della guerra civile tra il partito dei Puritani e quello degli Stuart dopo la decapitazione del Re Carlo I su ordine di Oliver Cromwell. I due innamorati appartengono agli opposti partiti e il loro amore deve fare i conti con l’impegno politico di Arturo. 

Il libretto dell’opera oscilla tra eventi poco verosimili e povertà di situazioni, è un lavoro poco adatto alla scena, fortunatamente il genio di Bellini riscatta il tutto e lo trasforma in una delle tappe fondamentali della tradizione belcantistica. 

GLI SPETTACOLI 
IN SCENA IN ITALIA

Antologia di bel canto 

L’orchestra sotto le mani sapienti di Roberto Abbado supporta i cantanti con efficacia e senza prevaricazioni, assecondando le numerose occasioni di ricchezza espressiva dei protagonisti. Jessica Pratt ci ha messo un po’ a scaldare la voce, anche il volume è sembrato talvolta limitato, ma quando ha messo in gioco la sua tecnica sopraffina, coniugata con un timbro splendente, le agilità e i virtuosismi sono apparsi sorprendentemente facili e naturali. 


John Osborn nella parte di Arturo, con discrezione ha risolto il dilemma tra esibizione di acrobazie ed efficacia espressiva, il suo timbro luminoso ha incantato tutti anche per l’apparente facilità con cui ha affrontato i numerosi tranelli della parte. Nicola Ulivieri è un efficace e nobile Giorgio Valton, mentre Franco Vassallo nella parte di Riccardo Forth è un antagonista convincente, entrambi molto applauditi nell’attesa cabaletta Suoni la tromba, e intrepido

Irene Savignano, nel breve ma intenso ruolo di Enrichetta, ha convinto tutti confermando ancora una volta le qualità dei giovani del progetto “Fabbrica” Young Artist Program. Bene nei ruoli minori Roberto Lorenzi e Rodrigo Ortiz. Come sempre grande è stato l’apporto del Coro diretto da Roberto Gabbiani

Jessica Pratt


La regìa di Andrea De Rosa ha proposto una messa in scena coerente con il poco teatrale libretto, i personaggi sono caratterizzati da una inquietante immobilità. Alcune trovate sono apparse poco convincenti, come quando Elvira, impazzita, viene avvolta in un bozzolo di tulle come in una camicia di forza, o come quando adagiata su un pannello luminoso vede arrivare dall’alto un pannello simmetrico con un curioso effetto griglia. Eccessivo l’effetto sangue sul viso. 

Le luci stroboscopiche che annunciano la tempesta sono troppo invasive e abbaglianti, l’effetto straniante dello schermo di garza è prolungato e oppressivo. I costumi sono abiti moderni, con qualche accessorio vistoso come sciarpe o cinture, le scene sono cupe e anonime illuminate scarsamente da luci sempre virate verso i toni scuri.

Visto il 24-04-2022