Lirica
IDOMENEO, RE DI CRETA

Mozart per la pace: Idomeneo all'Opera di Roma

Idomeneo Re di Creta
Idomeneo Re di Creta © Javier del Real

Il primo capolavoro operistico di Mozart, una rarità rappresentata solo un’altra voltaa Roma.

La guerra di Troia è finita dopo dieci lunghi anni e Idomeneo, re di Creta, torna a casa vincitore. Alcuni suoi soldati lo hanno preceduto con un gruppo di prigionieri troiani, tra cui Ilia, figlia del defunto re Priamo. A Creta c’è anche Elettra, orfana di Agamennone, altro vittorioso re greco assassinato dalla moglie Clitemnestra e dal suo amante Egisto. Entrambi sono poi stati uccisi per vendetta da Oreste, fratello diElettra.

Elettra è innamorata di Idamante, figlio di Idomeneo che ha governato l’isola inassenza del padre, ma questi ama Ilia che vive il conflitto tra l’amore per il figlio del re nemico e la fedeltà al proprio popolo sconfitto. Una tempesta fa naufragare Idomeneo sulla rotta del ritorno, il re ed i suoi si salvano grazie ad un voto fatto al dio Nettuno secondo cui Idomeneo avrebbe sacrificato la vita del primo uomo incontrato dopo il naufragio. Il primo uomo incontrato è, neanche a dirlo, il figlio Idamante e i successivi avvenimenti vedranno idisperati tentativi del re di evitare di adempiere al voto. Nello svolgersi della storia appare anche un feroce mostro dal mare che minaccia la distruzione di Creta e del suo popolo. Idomeneo per placare l’ira degli dei decide di sacrificare il figlio, allora Nettuno, commosso, scioglie il re dal voto e proclama la vittoria dell’amore a condizione che lasci il trono al figlio Idamante che sposerà Ilia e proclamerà la pace. Elettra, unica vera vittima, disperata si uccide.

La musica per la pace

Il venticinquenne Mozart, pienamente inserito nello spirito illuministico della sua epoca, affronta questa storia per rappresentare gli ideali di pace e di rifiuto della guerra attraverso la moralità personale dei protagonisti drammaticamente definiti. I riferimenti musicali sono numerosi e vari, i personaggi sono presentati da arie solistiche, mentre le scene d’insieme sono segnate da colori grandiosi che ispirano un destino coreografico spettacolare che chiude solennemente ciascuno dei tre atti. I recitativi accompagnati sono un po’ prolissi, ma generano anche un clima di attesa che coinvolge e tiene desta l’attenzione. Appaiono in quest’opera materiali musicali che troveremo più espliciti e definiti nei lavori successivi.

Una guerra lontana narra i drammi vicini

La lettura del direttore Michele Mariotti è luminosa e conciliante, un po’ lontana da quegli accesi contrasti che ci si potrebbe aspettare in un drammatico contesto di guerra. Grande prestazione dell’Orchestra del Teatro dell’Opera, in particolare deisolisti spesso in evidenza nella partitura. La regìa di Robert Carsen si caratterizzasoprattutto per l’esplicito riferimento alle tragedie che oggi si svolgono in quello stesso mare. Il palcoscenico è affollatissimo, oltre che dagli artisti del coro anche da un numeroso gruppo di veri profughi e rifugiati della Comunità di Sant’Egidio che rivivono vicende che li hanno visti reali protagonisti. Sullo sfondo le proiezioni di Will Duke mostrano un mare minaccioso anche quando è calmo, sormontato da incombenti e cupe nubi di tempesta, contrappuntate da autentiche immagini di città ferite dalla guerra, mentre le livide luci dello stesso Carsen e di Peter Van Praet fendono obliquamente la scena.

Tra le trovate di regìa è sembrata un po’ incongrua quella che vede, durante un intermezzo musicale, i soldati in un momento di pausa che si rilassano e gozzovigliano tra lazzi, scherzi e lattine di birra rumorosamente aperte. Altra perplessità suscita la scelta di una certa staticità dei protagonisti, con la sola eccezione di Ilia impersonata nella recita del 14 novembre da Adriana Ferfecka, bella voce mozartiana efficacemente drammatica. Altra bella voce mozartiana è quella di Miah Persson che impersona Elettra con grande partecipazione emotiva. Charles Workman, forte di una grande esperienza e di un physique du role adeguato è un autorevole Idomeneo, espressivo nei lunghi recitativi, ma con qualche incertezza nelle agilità. Joel Prieto ha un timbro gentile, efficace per la parte del tenero Idamante, ruolo che nella prima esecuzione ed in altre occasioni è stato coperto da una voce femminile.

Grande prestazione del Coro del Teatro dell’Opera diretto da Roberto Gabbiani.

Visto il 14-11-2019
al Teatro dell'Opera di Roma (RM)