IL BANCHIERE ANARCHICO

Il banchiere anarchico all'Arsenale

Il banchiere anarchico all'Arsenale

   Nella storica collocazione tra il n. 7 e il n. 11 di Via Cesare Correnti, in ciò che alla fine del 1200 venne concepito come chiesa e ormai trasformato in luogo culturale da trentacinque anni, si trova il suggestivo Teatro Arsenale. Il palco resta insolitamente coperto, mentre un insolito quanto lungo tavolo si snoda attraverso la sala, quasi uno spartiacque che lascia il pubblico diviso in due parti che si fronteggiano.

   È “Il banchiere anarchico”, in scena al Teatro Arsenale di Milano dal 5 febbraio al 3 marzo 2013, prodotto dallo stesso teatro e diretto da Marina Spreafico, regista diplomata presso la Scuola Internazionale di Teatro Jacques Lecoq di Parigi e fondatrice della compagnia stanziale del teatro e di Arsenale-Lab.

   “Il banchiere anarchico” fu pubblicato da Fernando Pessoa nel 1922 su <<Contemporanea>>, rivista fondata dallo stesso autore portoghese e determinante nella nascita del modernismo lusitano.
   Il racconto descrive un intenso dialogo fra un banchiere, anarchico per l’appunto, e uno sbalordito giornalista che proprio non si capacita della figura che ha di fronte e di come la professione del banchiere possa conciliarsi con la dottrina anarchica. La trama poi si snoda attraverso interessanti e genuine dissertazioni sul significato di anarchia, quello primordiale e non il suo luogo comune odierno sinonimo di caos. Tutto questo dal punto di vista acuto di Pessoa, attraverso interpretazioni di peso culturale e intelligenti critiche, sempre forte dell’idea che <<un paradosso ha valore solo quando non lo è>>.

   Ciò che ne emerge è una rappresentazione decisamente interessante, culturalmente elevata e politicamente non schierata. La regia di Marina Spreafico e l’adattamento curato dalla stessa hanno tradotto molto bene l’oggettivamente complesso testo di Pessoa in uno spettacolo comprensibile al vasto pubblico. Il carisma di Mario Ficarazzo, nei panni del banchiere, esprime un’interpretazione davvero di primo piano. A questi si contrappone l’espressività di Mattia Maffezzoli, assolutamente credibile in qualità di scettico giornalista. L’enigmatica Vanessa Korn, interprete della personificazione dell’Anarchia, chiude il cerchio aggiungendo dettagli fondamentali.

   Infine contributo determinante anche da parte di Massimo Scheurer e Ambra Rinaldo, in grado di allestire uno spazio scenico di grande significato e fondamentale per lo spettacolo. Molto buono anche il video, a cura di Ino Lucia, che aggiunge valida multimedialità alla rappresentazione.

   In sintesi, un argomento complesso scritto da un ottimo autore portoghese del novecento, trattato in maniera decisamente funzionale e interpretato magnificamente, risultando in uno spettacolo di qualità.

Visto il 16-02-2013
al Arsenale di Milano (MI)