Nell’immaginario collettivo, il Lago dei cigni rappresenta il “classico” della danza classica. Per intenditori e non, la delicatezza etera dei cignetti e le musiche senza tempo di Čajkovskij materializzano visivamente l’idea stessa di balletto.
La coreografia fa parte della storia del repertorio russo. Esistono diverse letture coreografiche del Lago, come la celebre e impegnativa versione di Rudolf Nureyev del 1984. L’allestimento portato in scena dalla compagnia del balletto di Mosca, invece, è quello storico, firmato nel 1895 da Marius Petipa e Lev Ivanov.
Il Lago danzato dalla compagnia di Mosca è un elogio alla “danse d’école”, quella più legata alla tradizione, e per cui i danzatori russi rappresentano una vera punta di diamante. Algidi e perfetti esecutori, affrontano le difficoltà tecniche del balletto con una delicatezza tale da apparire quasi immateriali. L’impressione che si riceve dalla loro purezza di movimenti, è di essere di fronte a corpi macchinosi, perfetti ma senz’anima. La gestualità mimica è elegante e chiara, ma dalla perfezione delle linee sembra apparire poco trasporto emozionale.
Belle e fiabesche le scenografie realizzate da Evgeny Gurenko. Il lago - elemento essenziale della storia - domina l’intero panorama, e negli “atti bianchi” un’intensa luce blu si riflette sul candore bianco delle donne-cigno, creando un’atmosfera incantata.
La compagnia ha un organico di quasi cinquanta elementi provenienti dalle migliori accademie russe. Tra i danzatori moscoviti, spiccano le qualità dei solisti: Albina Dmitreva, Igor Stetsur Mova, Ekaterina Shipulina, Dmitri Smirnov e soprattutto della splendida prima ballerina Nadejda Ivanova.
Il balletto di Mosca è impegnato ogni anno in circa due mesi di tournée, toccando sempre molte città d’Italia. Creata nel 1990 da Elik Melikov - che continua a dirigerla -, compie quest’anno il XX anniversario della fondazione, e celebra l’evento portando in scena la celebre trilogia di Čajkovskij: Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata e lo Schiaccianoci.
Tre balletti che riassumono il romanticismo e il fascino della grande danza classica.