Prosa
IL MALATO IMMAGINARIO

La perfezione teatrale del Dix malato

Il malato immaginario
Il malato immaginario

Più che un grande ritorno, la presenza di Gioele Dix al Franco Parenti è una piacevole consuetudine.
In particolar modo quando interpreta il Malato immaginario che ha già conquistato il tutto esaurito per un mese nella scorsa stagione a Milano.
Dix cattura il pubblico con una naturale comicità che lo trasforma nel perfetto interprete dell’ipocondriaco Argan nello storico Malato diretto da Andrée Ruth Shammah.

In vestaglia bianca, con indosso la pesante cuffia di pizzo, immerso nelle calze bianche sui piedi ciabattanti, l'attore incarna con intelligenza e ironia gli eterni impulsi di angoscia e solitudine dell’uomo.
Insieme a lui in scena un cast di tutto rispetto in cui spicca Anna Della Rosa, nei panni della ingegnosa serva Tonina. Della Rosa è attrice capace e di grande caratura che regge insieme a Dix le sorti di un testo complesso ed estremamente attuale.

La paura della malattia e la convinzione di aver bisogno di medici strampalati rendono cieco il protagonista, incapace di comprendere la falsità delle persone intorno a lui e apprezzare chi lo ama.
Dopo anni di rappresentazioni e riletture, il fascino delle opere di Molière è inalterato, incarnazione piena del teatro. Perché le sperimentazioni sono necessarie ma il teatro classico ha una statura che lo rende indimenticabile, mai soggetto alle mode estemporanee.

Visto il 27-11-2015