Quando si incontra un’opera di Richard Strauss è spontaneo pensare che la lunga vita (1864 -1949) e le numerose e varie composizioni potrebbero costituire uno straordinario esempio vissuto dell’evoluzione del linguaggio musicale in una fase cruciale della storia.
In realtà, pur trovandoci di fronte ad un grande compositore, il legame con l’Ottocento e la sua poetica domina anche quando il Novecento con le sue inquietudini e le sue rivoluzioni espressive è ormai definitivamente affermato. Anche se la fase dei poemi sinfonici influenzata da Liszt e da Wagner sembra preludere ad un approccio all’espressionismo, prevale il legame con il linguaggio consolidato delle opere del passato, pur nella sorprendente variabilità di generi.
Capriccio e Metamorfosi
Il primo brano in programma è “Sestetto per archi dall’opera ‘Capriccio’ op. 85 Andante con moto”. L’opera narra dei preparativi per festeggiare il compleanno della contessa Madeleine, il “sestetto” è appunto uno dei regali con cui verrà omaggiata e l’Andante viene eseguito durante la recita. La passione romantica emerge da ogni nota e la speranza della conquista lotta con la paura del fallimento, in un continuo rincorrersi di citazioni galanti di gusto settecentesco.E’ poi la volta di “Metamorfosen”, un lavoro drammatico scritto nel 1945 con la Germania ridotta ad un cumulo di macerie. Tutta l’opera di Strauss è improntata ad una luminosità ottimistica, seria o scherzosa, imperiosa o leggera, ma mai cupa e disperata come in queste note. Un vero e proprio requiem, un compianto sulla patria distrutta e sulla perdita della speranza.
Notte trasfigurata
La seconda parte della serata è dedicata all’opera più eseguita di Arnold Schonberg, il poema sinfonico scritto appena venticinquenne “Verklarte Nacht op. 4”. L’ispirazione viene da una poesia di Richard Dehmel: due amanti passeggiano nella notte e lei confessa che il bimbo che ha in grembo non è figlio del compagno, ma la conseguenza dell’amplesso con un estraneo, un peccato commesso per assaporare la gioia di essere madre.
L’amante la consola, le dice che il figlio che nascerà sarà figlio suo, partorito per lui e da lui, trasfigurato come la natura che li circonda, chiara e misteriosa. E si avviano congiunti nella notte traslucida. La musica è figlia del suo tempo, i cromatismi wagneriani del Tristano costituiscono l’ambiente mistico, lo struggimento sentimentale verso un culmine intimo e poetico. Il riferimento tonale è presente, ma è dominato dall’incertezza. La stessa scelta dell’organico prefigura un’atmosfera morbida e malinconica, con rari sprazzi di luce.
Il Sestetto Stradivari è una affermata compagine cameristica formata da professori dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, presente nei programmi delle più importanti istituzioni musicali. Particolarmente a suo agio nelle musiche del concerto odierno, con l’inserimento del contrabbasso di Antonio Sciancalepore in Metamorphosen, per la raffinatezza del suono, l’affiatamento e la precisione ha ricevuto grandi apprezzamenti dal pubblico romano con prolungati applausi e richieste di bis che purtroppo non sono state esaudite.
Spettacolo: Sestetto Stradivari
Visto all’ Auditorium Parco della Musica