Lirica
IL VIAGGIO A REIMS

Un'opera ideale per le giovani voci: “Il viaggio a Reims” è ormai tradizione a Pesaro

Il viaggio a Reims
Il viaggio a Reims © Amati Bacciardi

Eccoli al collaudo finale, i giovani talenti perfezionatisi nella 35esima edizione dell’Accademia Rossiniana intitola al grande Alberto Zedda. Un intenso laboratorio musicale tenutosi lo scorso luglio sotto la vigile guida del sovrintendente del Rossini Opera Festival, il tenore Ernesto Palacio. 

Alla fine hanno affrontato in due recite dai cast alterni, tenutesi il 16 e il 18 agosto al piccolo Teatro Sperimentale, Il viaggio a Reims, lunga cantata scenica di Rossini. Di fatto, per le sue dimensioni un'opera bella e finita.

GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA

Un'idea azzeccata che dura dal 2001

Prosegue così una tradizione nata con il Rossini Opera Festival 2001 – dirigeva allora Antonino Fogliani, futuro specialista rossiniano - volta a promuovere di anno in anno giovani talenti, e diventata negli anni una bandiera della manifestazione pesarese. 

Tenendo conto che per eseguire questo lavoro s'abbisogna d'una decina di interpreti principali dalle cospicue doti vocali, disposti a replicare in qualche modo l'exploit dei divi del belcanto radunati da Rossini nel giugno 1825 per l'incoronazione di Carlo X. Nomi quali Giuditta Pasta, Ester Mombelli, Laure Cinti-Damoreau, Domenico Donzelli, Marco Bordogni, Nicolas Levasseur... roba da far tremare i polsi.

Vent'anni, e non sentirli

Son passati dunque oltre vent'anni anche per l'ingegnoso, eppure semplicissimo allestimento scenico di Emilio Sagi – tra l'altro dal costo irrisorio - che colloca la tenue trama del Viaggio ai bordi d'una piscina. Ed anche per la sua regia – ripresa da Matteo Anselmi - attraversata da gags di vivida teatralità ed intrisa di umorale ironia. Regia pirotecnica, che non risente del passar del tempo. Come pure possono piacerci tuttora i candidi costumi ”balneari” prima, elegantemente sbarazzini alla fine di Pepa Ojanguren.

Sul podio dell'Orchestra Filarmonica Gioachino Rossini, dopo Alessandro Cadario (2021) e Daniel Carter (2022) sale un'altra giovane bacchetta, come ormai consueto. Ed è stavolta quella del catanzarese Andrea Foti. Che se la cava bene, con buona disinvoltura, dirigendo con varietà di colori e forte passo teatrale una partitura così particolarmente brillante ed articolata. 

Forse solo un po' in difficoltà, ci è parso, nel dominare i grandi e complessi concertati; ma bisogna nondimeno tener conto che, sistemando lui e l'orchestra dietro i cantanti per motivi di spazio, addio al contatto diretto con gli interpreti. Rubén Sánchez-Vieco sedeva al fortepiano, sostenendo con flessibilità i recitativi.

Voci avviate, voci da avviare alla carriera

Il cast, come al solito, è un mix di giovani debuttanti e di voci da poco avviate in carriera. Caso, quest'ultimo, del soprano Maria Rita Combattelli, che quale Madama Cortese ci dona un luminoso «Di vaghi raggi adorno »; del tenore Pietro Adaíni, un Libenskof che intreccia con bravura, insieme a Saory Sugyiama (Melibea) il bel duetto «D'alma celeste ... Al barbaro rigore»; del baritono Giacomo Nanni, che nei panni di Sidney dipana un ragguardevole «Invan strappar dal core»; del baritono Giuseppe Toia, ammirevole buffo nell'aria di Don Profondo «Medaglie incomparabili»; del soprano Vittoriana De Amicis, ancora un po' incerta in scena, ma che infiora bellamente il «Partir, o ciel! Desio..» della Contessa di Folleville; del soprano Martina Russomanno (Corinna), che con il tenore Paolo Antonio Nevi (Belfiore) compone un garbatissimo detto «Dal suo divin sembiante».


Ma tutti, seppure in diversi gradi di bravura, paiono avere tratto frutto dai loro stages pesaresi, finendo per comporre una compagnia affiatata. Completata da Andrés Cascante (ottimo Trombonok), Matteo Mancini (Don Alvaro), Omar Cepparolli (Don Prudenzio), Michele Galbiati (Don Luigino), Sabrina Gárdez (Delia), Seray Pinar (Maddalena),  Miyoung Lee (Modestina), Luigi Morassi (Zeffirino e Gelsomino), Valerio Morelli (Antonio).

Possiamo vederla tutti, quest'opera

La recita de Il viaggio a Reims del 18 agosto – quella a cui abbiamo assistito - dapprima trasmessa in diretta streaming sul sito web del ROF, Facebook e YouTube, è stata poi resa subito disponibile sulla piattaforma on line gratuita OperaVision. Resterà disponibile per sei mesi, assieme ad un podcast dedicato e a un piccolo video di backstage. (Il Video dell'Opera completa è visibile nella scheda dello spettacolo).

Visto il 18-08-2023
al Rossini di Pesaro (PU)