Il ROF nel 1984 realizzò un evento memorabile: Philip Gossett aveva riscoperto Il viaggio a Reims che veniva portato in scena diretto da Abbado. Poche le riprese successive della quartultima opera di Rossini che si riteneva perduta in quanto il libretto, tratto da Corinne au l'Italie di Madame de Stael (una cantata scenica per l'incoronazione di Carlo X a re di Francia), è praticamente privo di azione e drammaturgia e dunque la messa in scena non è facile, al punto che al Costanzi non è mai stato rappresentato.
Una scommessa vinta
Vince la scommessa il Teatro dell'Opera di Roma che porta in Italia un allestimento di Amsterdam con la regia di Damiano Michieletto, spettacolo splendido che fa dimenticare gli ultimi allestimenti da noi recensiti: lo “storico” Ronconi della Scala e il “giovanile” Sagi del ROF. Il team tecnico è il solito che accompagna il regista: Paolo Fantin alle scene, Carla Teti ai costumi, Alessandro Carletti alle luci.
Regia strepitosa
Michieletto sposta l'azione ai giorni nostri e la ambienta in una galleria d'arte americana, la Golden lilium, impegnata nell'inaugurazione di una mostra. Diverte la presenza di figuranti nelle sembianze di celebri quadri (Goya, Velasquez, Botero, Kahlo, Haring, Magritte, Van Gogh, Boldini), non pregnanti per l'azione ma surreali e magici. La regia è strepitosa perché riesce a costruire una drammaturgia perfettamente coerente con musica, libretto e plot in cui vengono per la prima volta approfonditi i caratteri dei protagonisti e le loro interazioni: il pubblico si appassiona e si diverte. Un intervallo nell'atto unico di durata wagneriana consente un cambio di registro nella seconda parte, dove i protagonisti sono impegnati nella creazione di un tableau vivant in riproduzione dell'olio “L'incoronazione di Carlo X re di Francia” di François Gérard all'interno di una grande cornice dorata grande come il boccascena. Fra i momenti assolutamente strepitosi segnaliamo la passione tra il restauratore e la donna ritratta sulla tela o l'amore speculare tra due protagonisti e due giovani in visita alla galleria d'arte.
Cast appropriato e direzione brillante
Ha conquistato il pubblico il direttore Stefano Montanari per la capacità di rendere il romanticismo della partitura con personalità e carattere. In un cast numeroso e adeguato dal punto di vista vocale e attoriale ricordiamo Francesca Dotto, Maria Grazia Schiavo, Anna Goryachova, Mariangela Sicilia, Juan Francisco Gatell, Mertu Sungu, Adrian Sampetrean, Nicola Ulivieri, Bruno De Simone, Simone Del Savio e l'ottimo Coro preparato da Roberto Gabbiani.