Rieccolo, il Cirque du Soleil: dopo gli spostamenti e le riprogrammazioni degli ultimi due anni, causati dalle restrizioni e dalle regolamentazioni di viaggio che hanno fortemente condizionato gli spostamenti per una compagnia che è di casa nell’intero mondo senza limiti (vedi qui tutte le nuove date), finalmente cominciano le date italiane di KURIOS.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
Il gabinetto delle meraviglie
Quell’atmosfera dell’incanto dove ogni cosa può succedere, e il tempo batte a un ritmo soltanto suo e soltanto di quel momento, arriva subito, non appena si entra nello chapiteau, la struttura circense dalle dimensioni e caratteristiche imponenti.
KURIOS – Cabinet of Curiosities accoglie facendo molte promesse, forse anche più del solito, perché il Cirque du Soleil stavolta, per la sua trentacinquesima produzione dal 1984, ricorda la tradizione delle wunderkammer, le raccolte di mirabilie naturali e artificiali che i collezionisti allestivano fra il XVI e il XVIII secolo per conservare oggetti straordinari e creare atmosfere intrise di magia.
Ed è proprio un Cercatore, colui che apre allo spettatore l’armadio dei misteri, ed accende la fantasia con personaggi immaginifici, usciti dai sogni o ancora più spesso non ancora sognati, nati in quel momento e apparsi per pochi minuti e mai più.
Quella del gabinetto delle meraviglie è uno spunto perfetto, per tenere insieme un filo che deve far dialogare fra loro 49 artisti di 17 nazioni, acrobati ed atleti di livello assoluto, attori e musicisti, con oltre 100 costumi e 426 oggetti di scena.
I bambini adulti e i dettagli
In oltre due ore di spettacoli (al plurale, come è giusto che sia: KURIOS non è uno spettacolo, ne sono veramente tanti) si susseguono quindi vere eccellenze circensi (rigorosamente senza l'utilizzo di animali), con numeri di alta scuola tecnica e artistica.
Eppure, oltre alla presenza di tanto impatto quantitativo e qualitativo, ciò che offre KURIOS è ancora più specifico, grazie al tema su cui si è investito: l’elemento che conta perfino di più è il collegamento, la storia, la narrazione del tutto declinato nelle sue singole parti.
Si vola sulle atmosfere delle delizie dell'ingegno, agli albori della scienza, nella magnifica era delle Scoperte, dentro la meccanica della complessità delle invenzioni che volevano esplorare nuove possibilità ancora impensate (e che anzi, magari si sarebbero potute integrare ancora più saldamente nel nesso fra scenotecnica e narrazione). E tutto questo viene riprodotto con una cura del dettaglio da farci rimanere ad osservare con sguardo attento, ma anche largo, e pronto a cogliere un insieme fortemente suggestivo.
Tanto che fra i vari bambini che guardano lo spettacolo, probabilmente quelli che se lo possono godere di più sono i bambini di età piuttosto avanzata, quelli che possono cogliere il filo del discorso che si posa su un'epoca che è stata così fantasiosamente concreta.