Lirica
LA CENERENTOLA

La storica Cenerentola di Lele Luzzati si aggiorna e va in scena a Trieste e Udine

La Cenerentola
La Cenerentola © Fabio Parenzan

Dopo le sei recite al Teatro Verdi Trieste, La Cenerentola di Rossini – penultimo appuntamento della sua Stagione lirica 2023/24 - è trasmigrata al Teatro Nuovo di Udine dove l'abbiamo raggiunta, per così dire, in extremis.

Porta con sé con una compagnia in cui mutano solo Don Magnifico e la protagonista, passata nelle mani di Annalisa Stroppa ricomponendo così, con il Don Ramiro di Dave Monaco, un bell'accostamento di voci amorose – allora quelle di Rosina/Almaviva - che ci aveva deliziato, il dicembre scorso, nel Barbiere del Comunale di Treviso.

Giorgio Caoduro

Un tuffo al cuore

Anche qui i due cantanti – caso curioso, entrambi bresciani - appaiono perfetti nel rendere due giovani sorpresi e meravigliati dal fulmineo innamoramento. Chi l'ha provato, sa cos'è un simile tuffo al cuore. Merito diviso a metà: da un canto Annalisa Stroppa tratteggia un'Angiolina teneramente spontanea, poetica, amabile, sostenendola con quella sua voce dal timbro morbido, piacevolmente brunito, e dalla linea ampia e duttile. Oltre tutto, padrona a tal punto delle colorature da venire a capo, in ogni momento e senza inciampi, della problematica tessitura mezzosopranile concepita da Rossini.

Dall'altro Dave Monaco spicca sulla scena tanto per la fresca esuberanza giovanile, quanto nell'immediata comunicativa; e si conferma vieppiù un interessante tenore di stampo belcantista, dall'emissione tutta ben raccolta sul fiato, in grado di infondere nel suo Ramiro una linea di canto lucente e limpida, dinamica e musicalissima, cavandosela agevolmente nello scabroso cimento de «Si, ritrovarla io giuro».

Dave Monaco e Giorgio Caoduro

Quanti bei caratteri in questo “melodramma giocoso”!

Commedia scintillante e ricca di coloriti personaggi, La Cenerentola offre un ammirevole gioco di parti, in cui Pablo Ruiz si fa carico dell'incomparabile tradizione di basso buffo rossiniano: nel suo Don Magnifico sornione e svagato se la cava non bene, ma benissimo, persino nella funambolica aria «Sia qualunque delle figlie», duro test per un basso buffo. Irresistibile in scena, e cantato con stile fine ed appropriato ci appare anche il Dandini di Giorgio Caoduro, che brilla per la sottile ironia e per la carica elettrica che sa immettere nel proprio personaggio. 

Carlo Lepore


Carlotta Vichi e Federica Sardella portano in dote fresca comicità e buon spessore scenico a Tisbe e Clorinda: le due sorellastre son da loro ben cantate e non 'squittite', come talvolta capita di vedere. La parte di Alidoro è piccola, ma con una grand'aria - «Là nel Ciel» - che Rossini inserì nel 1820, e che Matteo D'Apolito ci rende con giusto stile e la giusta dose di gravità.

Saper concertare al meglio Rossini

Come già a Trieste, concerta e dirige Enrico Calesso, da poco direttore musicale del Verdi. Porta la sua orchestra all'opportuna trasparenza, e la regge con idonea levità. Sotto la sua bacchetta la partitura rossiniana – dove, come al solito, una relativa semplicità di scrittura vede armonia, melodia e ritmo trattati con assoluta genialità – raggiunge il massimo brillîo strumentale; e da tutti i cantanti ottiene giocosità, corretto stile e bell'affiatamento. Il Coro curato da Paolo Longo, limitato ovviamente ai soli maschietti, rumoreggia un po' ma conduce l'impresa in porto.

Uno spettacolo del 1978 aggiornato con buonsenso

Rimettendo in circolazione lo storico spettacolo ideato per il Carlo Felice di Genova tanti anni fa dall'immaginifico talento di Emanuele Luzzati, e recuperandone scenografie e costumi - ripensati però da Nicoletta Ceccolini ed aggiungendovi le video proiezioni di Giuseppe Ragazzini - il tandem registico Paolo Gavazzeni / Piero Maranghi, dopo avervelo riproposto nel 2022 sulle rive del Mare Ligure, ora l'ha pilotato sulle rive dell'Adriatico. 

Anche qui, suscitando il vivo apprezzamento dal pubblico, poiché il lavoro di Luzzati è senza tempo, e questa loro regia a quattro mani appare ben costruita, assai dinamica e divertente; e sa esaltare appieno, con fine humour e ben dosata teatralità, quell'incantevole mix di poesia e pazzia, di gioco e magia che rende La Cenerentola un caposaldo del teatro musicale d'ogni tempo.
 

Visto il 25-05-2024
al Nuovo Giovanni da Udine di Udine (UD)