“Donna, tutto si fa per te….” Passano gli anni, si succedono le generazioni, evolve la donna (e involve l’uomo), ma la figura di Mirandolina resta sempre attuale. La scaltra locandiera di Goldoni, a 300 anni dalla nascita, è più viva e moderna che mai. Corteggiata, ossequiata, unta di lacrime e d’amore: i nobiluomini D’Albafiorita e di Forlimpopoli se la contendono a suon di regali, il misogino Ripafratta la ignora, il servo e fidato Fabrizio la ama in disparte (ma non troppo).
Corrado d’Elia gioca con la sua Locandiera, come la Locandiera gioca con gli uomini: un allestimento divertente, vivace, dal ritmo incalzante e dai colori sgargianti. Un mondo fatto di plastica in colori hellokittesky, arredamento ultrapop,una Mirandolina vamp dal caschetto biondo e fasciata in tuta rosa shocking.
Sinuosa, ironica, ridanciana, Monica Faggiani è una pupa femminile e maliziosa. Rilettura gay -con brio per Ortensia e Dejanira (forse un po’ troppo esasperate nella loro maschera) e menzione d’onore per il bravissimo Edoardo Ribatto, nella centrata interpretazione di uomo dabbene, tutto d’un pezzo, duro e puro nel suo atteggiamento antifemminista e poi sciolto nel caustico amore per la bella locandiera.
Un’ora e quaranta di coinvolgimento e intelligenza, sulle note anni ‘80 della effervescente Amoreux Solitaires di Lio.
Visto il
03-12-2009
al
Libero
di Milano
(MI)