Musical e varietà
LA SCALA è MOBILE

Casa dolce casa

Casa dolce casa

​Anno nuovo, rivista nuova. Titolo, storia, costumi. 
Ma l'essenza non cambia: beghe di cortile, baruffe amorose, qui pro quo e il vernacolo a farla da padrone. Il cliché si ripete, apparentemente è tutto uguale, ma i Legnanesi, ogni anno, riescono a operare una piccola magia: intrattenere quasi tre ore platee gremite con lo stupore della prima volta.

Ur-famiglia lombarda, i Colombo a questo giro cercano la svolta economica e culturale: vogliono emigrare in America. Ma dimenticare le radici non è così facile, e le radici non vogliono mollare i fuggiaschi: c'è chi parte (la Mabilia) e c'è chi resta (Teresa e Pinetta), che si fanno fermare alla dogana per contrabbando di generi alimentari (emigrare magari si, ma coi salami sotto la gonnellona).

Nella baraonda della tentata fuga dal cortile e nel nuovo microcosmo dell'aeroporto (terra di mezzo che assurge a ultima chiamata per la decisione finale), il Giovanni cede all'amore e resta con la moglie: omnia vincit amor, con la tenerezza di chi, dopo una vita insieme, non riesce - né vuole - separarsi.

E la Mabilia? Alla fine torna all'ovile, con il souvenir americano: un bizzarro virus che le ha cancellato i ricordi e le fa credere di essere Liz Taylor. Ricoverata in ospedale patrio, grazie all'amore del suo mondo pian piano riacquista la memoria, tra inevitabili stoccatine alla sanità italiana, con un secondo atto un po' lento registicamente, ma sempre d'effetto.

Happy-end? Coi Legnanesi c'è sempre e,  anche se un po' amaro, trionfa ancora una volta il messaggio chiave: "casa dolce casa".

Sarebbe stato difficile, in fondo, immaginarsi una rivista 2015 tra grattacieli, Starbucks e senza la Mabi e i suoi lustrini.

Visto il 07-12-2013
al Galleria di Legnano (MI)