La signora del martedì è un testo profondo e di pura realtà, diretto da Pierpaolo Sepe con un’ottima alternanza di ritmo capace di generare tensione drammaturgica costante attraverso l’intero spettacolo e portando lo spettatore a stupirsi per l’imprevedibile finale. Grandi interpretazioni di Alessandro Haber e Giuliana De Sio.
Tratto dall’omonimo romanzo, La signora del martedì è un’opera di Massimo Carlotto, autore molto apprezzato per la capacità di dare voce al dolore dei suoi personaggi. Pierpaolo Sepe riprende egregiamente questo testo e nel suo adattamento teatrale ne migliora la trama, apportando qualche piccola variazione e aggiungendo qualche dettaglio, sempre in maniera funzionale al ritmo e alla trama stessa.
Torbida sensualità, capace di non scadere mai nel volgare anche grazie alle capacità attoriali degli interpreti, tanta ironia tagliente, un pizzico di dolcezza e qualche sfumatura di crudeltà pura sono gli ingredienti capaci di mantenere lo spettatore incollato alla quarta parete del palcoscenico per quasi due ore senza che si renda conto del passare del tempo.
Un intreccio di personaggi fragili dall’umanità complessa
Bonamente Fanzago è un attore porno emarginato dalle scene dopo il recente infarto e che, ora, si mantiene facendo il gigolò. Aflonsina Malacrida, detta Nanà, è La signora del martedì: donna dal passato misterioso e unica cliente di Bonamente, che da diversi anni incontra puntualmente ogni martedì per comprarsi un’ora d’amore.
Alfredo Guastini, o meglio la Signora Guastini come preferisce farsi chiamare poiché ama travestirsi da donna, è il proprietario della Pensione Lisbona, l’alberghetto in disgrazia proprio per via delle tendenze del proprietario e luogo dove si svolge la storia. Infine, Pietro Maria Belli è il giornalista senza scrupoli che scova Nanà e che è pronto a tutto pur di intervistarla. O almeno così dice. E il suo arrivo alla Pensione Lisbona innescherà una reazione che porterà a svelare i segreti di ognuno di loro.
Nella signora del martedì questi personaggi vivono la loro seconda vita, dopo aver fallito la prima. Deboli e con gravi debolezze, protagonisti dalla vita disperata che li ha portati a commettere gravi errori, ma che provano a difendersi per avere rispetto.
Un thriller-comedy da applausi
Gli immaginari personaggi creati dalla penna di Massimo Carlotto prendono concretezza grazie alle grandi interpretazioni attoriali di Alessandro Haber (Pietro Maria Belli) e Giuliana De Sio (Alfonsina Malacrida), entrambi molto bravi a caratterizzare i rispettivi ruoli con le giuste sfumature e arricchendoli di emozioni vere.
Eccezionale, inoltre, l’interpretazione di Paolo Sassanelli nella parte della Signora Guastini, credibile nel ruolo e capace di far cambiare passo alla rappresentazione grazie alla sua ironia e a un modo di recitare a tratti istrionico. Può essere migliorata, invece, sia l’interpretazione che il ruolo di Bonamente Fanzago che nella prima parte della rappresentazione risulta poco caratterizzato e in contrasto con l’interpretazione della seconda parte.
Molto efficace la regia a cura di Pierpaolo Sepe, vero valore aggiunto della messinscena attraverso una naturale transizione di ritmo: la partenza è da commedia, nella parte centrale si sviluppa una drammaticità progressiva che culmina nell’angoscia e, infine, l’ultima parte diventa un thriller-commedia dai contorni più leggeri.
Interessante la scenografia, versatile e capace di rendere bene l’ambiente di una vera pensione. Anche l’accompagnamento musicale è ben curato e i pezzi di Patti Pravo, Bongusto e Dorelli contribuiscono a creare la giusta atmosfera.
In conclusione La signora del martedì è uno spettacolo da non perdere, con grandi attori diretti da una buonissima regia e con una trama ricca di realismo e davvero intrigante.