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LE BAL. L'ITALIA BALLA DAL 1940 AL 2001

Le Bal, la storia dell’Italia raccontata con la musica e il ballo

Le Bal
Le Bal

Uno spettacolo per chi è amante della storia della musica italiana e vuole immergersi nelle atmosfere dell’Italia di altri tempi. La recensione dello spettacolo.

A due anni dalla prima rappresentazione e ad uno dal suo debutto a Milano, riecco in scena Le Bal per la regia di Giancarlo Fares; lo spettacolo proviene da un format di Jean-Claude Penchenat, che sarà poi anche attore nella trasposizione cinematografica del 1983 Ballando Ballando diretta da Ettore Scola.

Teatro senza parole

All'apertura del sipario 16 attori ballerini stanno già danzando su celebri canzoni italiane, indossando abiti colorati e graziosi. L’apparente senso di confusione generale svanisce nel momento in cui si focalizza lo sguardo su ogni singolo personaggio, accorgendosi che ognuno compie un’azione ben definita. Con lo scorrere degli avvenimenti apparirà evidente che i veri protagonisti dello spettacolo saranno la musica e il ballo, poiché attraverso loro viene narrata la storia dell’Italia a partire dagli anni '40 fino alla caduta delle torri gemelle nel 2001, e dalla musica dipenderà ogni cambiamento di situazione.

Una drammaturgia che non prevede l’uso della parola, impreziosita dalla capacità attoriale nell’uso del corpo e dell’espressività: ognuno di loro esprime infatti un’emozione e uno stato d’animo diverso, interagendo in vario modo con gli altri. Le varie sfaccettature dei rapporti umani sono raccontate contemporaneamente su un unico palco, da diverse personalità.

Musica, ballo e costumi

L’ambientazione è caratterizzata da una pulizia spaziale, e quello che rimbalza subito agli occhi sono i costumi che contribuiscono a narrare il cambiamento anche nella storia della moda, ad esempio con lunghe e larghe gonne alternate a quelle mini e aderenti, a simboleggiare l’era dell’emancipazione femminile negli anni '70, e cambi frequenti sulla stessa scena, come se palco e backstage fossero lo stesso luogo.

Le coreografie prorompenti di Ilaria Amaldi aderiscono perfettamente ad ogni epoca e alla musica italiana, facendo emozionare il pubblico ed evocando ricordi per chi li ha vissuti, oppure dando ai più giovani spunti di riflessione sui grandi cambiamenti nella società avvenuti negli ultimi ottant'anni.
Nonostante le scene della seconda guerra mondiale e le sofferenze ben rappresentate, il risultato complessivo è un senso di festa che prosegue durante i saluti finali, gli attori scendono dal palco coinvolgendo il pubblico nelle danze, ed anche il pubblico diventa parte attiva de Le Bal.

Articolo di Stella Crapanzano

Visto il 24-10-2018
al Menotti di Milano (MI)