Prosa
L'ISPETTORE GENERALE

L'ispettore generale: l'ironia di Papaleo nel podestà di Gogol

L'ispettore Generale
L'ispettore Generale © Tommaso Le Pera

Leo Muscato si mette alla prova con l’adattamento di uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa, L'ispettore generale, dirigendo uno spettacolo nel quale spicca l’ironia, che caratterizza ognuno dei personaggi in scena, con Rocco Papaleo nei panni di un podestà capace di strappare risate anche soltanto con la sua inconfondibile mimica.


L’ispettore generale è un’opera teatrale satirica scritta nel 1836 da Nikolaj Gogol ed è considerata uno dei capolavori dello scrittore russo. La messinscena è molto fedele all’opera originale, forse persino eccessivamente poiché, con un adattamento più originale, si sarebbero potuto attualizzare le problematiche denunciate da Gogol in tema di corruzione e disonestà. Poco curato, invece, il tema della critica sociale. 

È una pièce comunque efficace e divertente, in particolare nella seconda parte quando alcuni dei personaggi (la dottoressa, Dobcinskij e Bobcinskij, il sovrintendente alle Opere Pie) vengono estremizzati divenendo quasi delle macchiette e risultando divertentissimi. Non manca, poi, qualche scena un po’ grottesca ed espedienti comici che ben si prestano a rendere l’opera parecchio divertente.

Una comica denuncia alla corrotta burocrazia della Russia zarista

Partendo da un’idea che gli fu suggerita da Aleksandr Puskin, Gogol ha concepito L’ispettore generale come una commedia degli equivoci ambientata in un piccolo e remoto distretto della Russia zarista che viene sconvolto della notizia del prossimo arrivo di un funzionario statale in incognito, notizia che scatena il panico tra i corrotti funzionari locali che temono che l’ispezione riveli tutti i loro vizi e soprusi. 

L’ispettore generale è un capolavoro di commedia satirica poiché tutte le istituzioni della società russa dell’epoca vengono rappresentate da un personaggio e ognuno di questi, caratterizzato con la giusta ironia, risulta verosimile e tragicomico al tempo stesso. Quella di Gogol non era certo la prima critica agli apparati burocratici, ma era senz’altro la prima opera a rappresentare tutti i personaggi con caratteristiche negative, senza contrapposizione tra bene e male, con un finale ambiguo e senza che vi sia il trionfo della giustizia.

L’adattamento valorizza poco l'interpretazione di Papaleo

L’interpretazione di Rocco Papaleo è molto buona e la sua gestualità e la sua recitazione sono, come sempre, irresistibili. Papaleo è un podestà spontaneo, tra momenti seriosi e di ilarità, e la sua ironia unica è apprezzatissima dal pubblico. Senza nulla togliere agli altri attori, molto bravi e capaci di costruire un amalgama recitativo efficacie, si poteva, ma soprattutto si doveva dare maggior spazio alle qualità di Papaleo, magari con un adattamento diverso, approfondendo meglio il personaggio o scegliendo un registro espressivo più buffo per sottolinearne la vanità, l’ambizione e l’autorità proprie del personaggio di potere. 

Molto buona, inoltre, l’intesa scenica tra lo stesso Papaleo e Daniele Marmi, calato alla perfezione nei panni di Chlestakov: i due attori dimostrano complementarità, dove il primo recita pacatamente e si muove con calma, il secondo recita in maniera forsennata e con vivace presenza scenica. Un’altra coppia irresistibile è quella composta da Michele Schiano di Cola (Dobcinskij) e da Michele Cipriano (Bobcinskij), mentre sia Elena Aimone che Gennaro De Biase hanno caratterizzato con buone esplosioni di comicità i rispettivi ruoli. 


Buona la scelta della scenografia: intelligente il meccanismo di rotazione per alternare ambientazione interna ed esterna, mentre interessante è la gelida ambientazione delle casette del villaggio che, unita ai giochi di luce e alla nevicata, effetto speciale sapientemente studiato, restituisce una località russa davvero credibile. Anche le musiche tradizionali, talvolta canzonatorie, contribuiscono molto bene all’atmosfera buffa. 

In conclusione L’ispettore generale è una rappresentazione interessante e con un cast capace di divertire efficacemente, ma con un adattamento che può essere arricchito. 
 

Visto il 02-12-2023
al Carcano di Milano (MI)