Prosa
LOCANDIERA B&B

Laura Morante, metamorfosi moderna di un’implacabile locandiera

Locandiera B&B
Locandiera B&B

Laura Morante, diretta da Roberto Andò, esprime al meglio l’evoluzione caratteriale della fragile Mira che diviene locandiera senza scrupoli, interpretando il personaggio con un’indolenza toscana che ben si addice alla sua drammaticità come al ruolo.

Locandiera B&B dimostra grande appeal, raccogliendo un’ottima risposta dal pubblico milanese: tutto esaurito alla penultima rappresentazione al Teatro Franco Parenti. Laura Morante, diretta da Roberto Andò, esprime al meglio l’evoluzione caratteriale della fragile Mira che diviene locandiera senza scrupoli, interpretando il personaggio con un’indolenza toscana che ben si addice alla sua drammaticità come al ruolo.

Da commedia rivoluzionaria a commedia noir

Edoardo Erba riprende il capolavoro di Carlo Goldoni, La Locandiera, e lo riscrive in una storia nuova: Locandiera B&B ha un’ambientazione moderna, pur mantenendo gli stessi equilibri e personaggi analoghi. L’opera goldoniana, composta nel 1753, era un vero manifesto che rivoluzionò il teatro smontando l’ormai logora commedia dell’arte.
Inoltre, la Mirandolina di Goldoni non era che una splendida evoluzione, complessa e imprevedibile, della maschera di Colombina trasformata nel personaggio archetipo del carattere goldoniano. Con Locandiera B&B si cambia ancora e la coppia Erba-Andò punta tutto sul noir e sulle misteriose atmosfere da romanzo giallo. E la scelta funziona.

Humor nero e grande attrazione

Mira (Laura Morante), ingenua proprietaria di una villa toscana appena convertita in B&B, è costretta a tener banco durante una cena tra personaggi borderline: Poli è un risoluto trafficante di antichità, Albi un arrogante mercante internazionale, mentre due giovanissime escort, Orte e Deja, completano il quadro. E c’è anche Brizio, il contabile di famiglia, l’unico che Mira conosce. Tutti aspettano Rando, marito di Mira e organizzatore della cena, ma nessuno sembra conoscerlo bene e solo Brizio sembra sapere la verità. Perché questa cena? E dov’è Rando? Mira, in difficoltà, diviene oggetto di avances spinte. L’enigma aumenta quando arrivava un misterioso sconosciuto al quale Mira si aggrappa subendone il fascino. E poi, quella pistola…

Il lento crescere della tensione con un finale a sorpresa

Erba ha creato una trama complessa, fitta di misteri, che termina lasciando lo spettatore soddisfatto e senza interrogativi irrisolti. Laura Morante riesce restituisce alla perfezione l’evoluzione caratteriale di Mira, costante per tutta la commedia, e l’indolenza toscana è la chiave giusta per legare la caratteristica drammaticità della Morante al personaggio di Mira.
Sapiente l’uso del tempo e del ritmo interpretativo che risulta in un costante e lento crescere della tensione spezzato, in maniera molto appropriata, ora da intelligenti battute noir e quindi in maniera fondamentale dagli imprevedibili isterismi di Deja (Eugenia Costantini) e dalle violente esplosioni d’ira di Albi (Bruno Armando). Efficace, infine, l’ambientazione del corridoio e delle porte che, attraverso una scenografia semplice ma affascinate, consente agli attori di alternarsi sul palco aumentando l’atmosfera noir.
Visto il 10-02-2018