Lirica
MACBETH

Il Teatro Alla Scala: un Macbeth distopico che guarda al futuro

Anna Netrebko
Anna Netrebko © Brescia-Amisano

Dopo lo spettacolo a porte chiuse dello scorso anno, il Teatro Alla Scala ha inaugurato la stagione 2021/22 alla presenza del pubblico in sala con una nuova produzione di Macbeth di Giuseppe Verdi che ha visto sul podio il Maestro Riccardo Chailly e la regia di Davide Livermore con Luca Salsi ed Anna Netrebko nei ruoli principali.

Una regia che sperimenta nuove forme espressive

Quello progettato da Livermore è un Macbeth di grande potenza visiva - ma anche televisiva, dato che alcune soluzioni sembrano pensate più per la fruizione domestica che quella teatrale - ispirato al film Inception di Christopher Nolan. 


La scena è dominata da un imponente ledwall su cui campeggiano visioni di città che rimandano ad un immaginario cinematografico che va dalla Metropolis di Fritz Lang alla Gotham City di Batman, passando per la Los Angeles di Blade Runner. La vicenda si svolge in una Scozia dalle atmosfere distopiche che potrebbe essere uscita dalla penna di Philip K. Dick, in cui brama di potere e sopraffazione sono le uniche regole.

Stile e regia

Lo stile di Livermore e dei suoi collaboratori (scene di Giò Forma, costumi di Gianluca Falaschi, video di D-Wok) è quello che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare, anche se in quest’occasione l’impressione è che l’ispirazione abbia lasciato spazio ad un certo manierismo. La componente immaginifica infatti tende a prevalere sulla regia vera e propria, che qua e là sembra latitare. 


Il gioco caleidoscopico sembra fagocitare il dramma umano, soprattutto nelle scene più intime, mentre nelle scene di massa i movimenti coreografati da Daniel Ezralow risultano meccanici e convenzionali, non creando vera distinzione tra il mondo reale e quello popolato dalle streghe. Manca in sostanza un’idea forte, intorno alla quale si coaguli tutto il progetto, che invece sembra un susseguirsi di momenti di alterna efficacia.

Musicalmente raffinato e introspettivo

Di eccellente livello l’aspetto musicale governato dall’ispirata bacchetta di Riccardo Chailly. Il Direttore milanese ha optato per una lettura introspettiva, tanto analitica quanto raffinata, tesa a scandagliare la psicologia dei personaggi che spesso cantavano a fior di labbra sorretti da un’orchestra pulsante, ricca di colori e screziature. 


In splendida forma anche il coro preparato da Alberto Malazzi, con un particolare plauso rivolto alle voci femminili che nella seconda parte sono praticamente sempre in scena. 
Luca Salsi, in totale sintonia con l’interpretazione di Chailly, dà vita ad uno dei suoi Macbeth più sfaccettati e chiaroscurati: i dubbi e le fragilità del re di Scozia emergono grazie ad un fraseggio sfumato e ricco di accenti. 


Anna Netrebko è una Lady che domina la scena. Si potrà eccepire su alcuni suoni gutturali o sulle agilità non sempre smaglianti ma la linea di canto è solidissima ed il carisma è quello della grande artista, che accetta anche di mettersi in gioco danzando nei ballabili del terzo atto, uscendone a testa alta. 

Ildar Abdrazakov è un Banco nobile nell’emissione e autorevole sulla scena, mentre il Macduff Francesco Meli si distingue per il timbro luminoso e la raffinatezza del fraseggio. Ottimi i comprimari su cui spiccano la Dama di Chiara Isotton ed il Malcolm di Iván Ayón Rivas.

Uno spettacolo coraggioso che guarda avanti

Calorosissimi nel finale gli applausi, rivolti ad uno spettacolo cui va riconosciuto il coraggio di aver guardato avanti, cercando nuove modalità espressive. Infatti, se il teatro d’opera vuole sopravvivere, non può prescindere dal ricambio generazionale e deve necessariamente intercettare nuovo pubblico. 

Anche all’Anteprima under 30 l’allestimento è stato molto apprezzato dai giovani perché, strizzando l’occhio ai videogames, mostra di utilizzare il loro linguaggio. E, se vogliamo che fra 50 anni l’opera lirica esista ancora, è a questo pubblico che ci si deve rivolgere e non solo a chi (beato lui!) ha sentito la Callas dal vivo e: “Dopo di lei il nulla”.

Visto il 13-12-2021
al Teatro Alla Scala di Milano (MI)