Prosa
MIGLIORE

Alfredo, un uomo disperatamente ordinario

Alfredo, un uomo disperatamente ordinario

Per il signor Raskòlnikov di Delitto e castigo «gli uomini sono in certo qual modo divisi in ordinari e straordinari. Gli ordinari debbono vivere nell’obbedienza e non hanno il diritto di violare la legge…Gli esseri straordinari, invece, hanno il diritto di commettere qualsiasi delitto e di trasgredire in qualsiasi modo la legge».

E Migliore, scritto e diretto dal poliedrico Mattia Torre e magistralmente interpretato da Valerio Mastrandrea è, nella fattispecie, la storia di un uomo disperatamente ordinario. Il giovane Alfredo vive infatti di frustrazioni e manie lavorando presso il call-center di una ditta che fornisce “servigi” a ricchi possessori di una carta di credito, convive con piccoli ma invalidanti problemi di salute, partecipa alle attività di una associazione per la salvaguardia delle sane “cose di una volta”, è l’unico del suo palazzo a doversi svegliare tutte le mattine per aprire il portone agli operatori ecologici…Alfredo è una creatura tragicamente media la cui esistenza viene trionfalmente squassata da un tragico e fatale incidente dal lui involontariamente provocato ai danni di una amabile vecchietta.

Un abile avvocato riesce a liberarlo dalle accuse di omicidio ma un senso di empietà lo investe, lo trasforma nei gesti nella voce, nell’anima, il delitto fortuito muta la sua fisionomia da uomo ordinario in quella di uomo straordinario. Tutto si capovolge. Alfredo, dall’essere ingessato nel suo completo, si presenta ora in maniche di camicia. Inanella successi nel lavoro, nell’amore, conquista inspiegabilmente il rispetto dei clienti, dei colleghi, della famiglia, persino dei netturbini. Ma mentre l’atroce e consapevole duplice delitto commesso da Raskòlnikov lo trascina in una vertigine di angoscia e offesa della sua stessa vita, l’incidente di Alfredo lo rende un uomo dall’orgoglio titanico, dal pugno di ferro, un uomo migliore.

La storia è quella di ogni giorno. Ogni giorno in cui la scelta della forza è determinata dalla necessità di sopravvivere e in cui il sottile fascino del male e della violenza attira inspiegabilmente rispetto, attenzione, gentilezza. Uomini peggiori. Il testo di Mattia Torre è geniale, la regia è sublime. La scenografia è assente, ma a Mastrandrea, intenso e bravissimo, bastano pochi e colorati coni di luce e la splendida musica originale di Giuliano Taviani per trascinare l’intera platea in un riso amarissimo.

Visto il 28-01-2007
al Spadaro di Massafra (TA)