Due pianoforti, una lunga tavola e una quindicina di costumi allineati sulla ribalta riempiono il palco del Teatro Carcano ancora in penombra in attesa degli attori.
Una ventina di interpreti entrano in scena, vivaci e strepitanti, in un grande convivio musicale.
“Molto rumore per nulla”, questo il titolo dello spettacolo in scena al Teatro Carcano dal 7 fino al 18 ottobre.
Dopo il debutto dello scorso settembre al Teatro India di Roma, e le buone critiche ricevute nelle successive rappresentazioni, la Compagnia Lavia Anagni, esito di un ottimo laboratorio teatrale tenuto da Gabriele Lavia con una ventina di promettenti attori, porta in scena anche a Milano la famosa opera di W. Shakespeare.
Gabriele Lavia, figura tra le più rappresentative del teatro negli ultimi quarant’anni, ha un lungo feeling con le opere shakespeariane: dopo l’esordio teatrale del 1975 con Otello ha diretto altri capolavori del drammaturgo inglese quali “La Bisbetica Domata”, “Misura per misura” e “Macbeth”.
Much ado about nothing, titolo originale della tragicommedia scritta da Shakespeare tra il 1598 e il 1599, è ambientata nella splendida città di Messina: il ricco Leonato riceve nella sua magione don Pedro, Principe d’Aragona, don Juan, Claudio, Benedetto e altri guerrieri di ritorno da una vittoriosa campagna. Il clima festoso favorisce l’intrecciarsi dei primi rapporti: Claudio, giovane conte fiorentino, si innamora di Ero, figlia di Leonato, mentre Borraccio, uno dei soldati del Principe di Aragona, conquista la dama di compagnia di Ero. Benedetto e Beatrice, invece, proseguono il loro litigio senza fine, entrambi scettici sull’amore, mentre tocca a don Juan, fratello cospiratore del Principe d’Aragona, rompere ogni equilibrio. Tramare è semplice e la congiura è presto fatta.
Un’altra cospirazione, questa volta scherzosa, è ai danni di Benedetto e Beatrice. Ecco dunque che per un matrimonio distrutto prematuramente c’è un amore sbocciato quasi artificialmente. Nel mezzo duelli, fughe, scambi di persona e finte morti, scherzi, momenti idilliaci e molto altro, ovvero tutto il meglio del repertorio shakespeariano.
Lo spettacolo diretto da Gabriele Lavia è senza dubbio una rilettura del famosissimo capolavoro shakespeariano in una chiave più moderna, probabilmente meno profonda e lievemente meno aderente all’originale, ma sicuramente scoppiettante e piacevolissima nella prima ora abbondante di rappresentazione. L’inizio della seconda parte, in particolare la scena delle guardie di ronda, risulta un più pesante rispetto al resto, probabilmente anche per la difficoltà nel comprendere alcune parti che, seppur recitate in siciliano leggero, risultano poco chiare anche per la scelta di recitare senza microfoni. Ottima l’idea di non “vestire” i costumi ma di “appoggiarli” sugli attori, scelta che esalta i temi shakespeariani. Pregevoli le musiche suonate dal vivo dagli attori, così come alcuni intermezzi quasi da musical che alleggeriscono lo spettacolo senza togliergli consistenza.
Sublime la Beatrice interpretata da Federica Di Martino, perfetta nella sua parte, e buone anche le interpretazioni di Leonato (Pietro Biondi), Benedetto (Lorenzo Lavia). Tra gli altri si fanno notare le piacevoli interpretazioni di Borraccio (Igor Horvat), e Babbalecco/Cancelliere (Luca Fagioli).
Non è per il nulla, invece, il rumoroso fragore degli applausi finali tributati del numeroso pubblico che ha gremito la platea del Teatro Carcano: acclamazione pienamente meritata.
Visto il
09-10-2009
al
Carcano
di Milano
(MI)