In scena dal 7 al 19 giugno all’Arena del Sole, Nanni Garella chiude la stagione dell’omonimo teatro con uno spettacolo dal titolo Nuvole, ispirato alle sceneggiature Che cosa sono le nuvole? e La terra vista dalla luna di Pier Paolo Pasolini. Una coproduzione tra Emilia Romagna Teatro e l’Associazione Arte e Salute onlus, in collaborazione con il Conservatorio G. B. Martini di Bologna e con Regione Emilia Romagna progetto “Teatro e Salute Mentale”, Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna.
Garella, nel doppio ruolo di regista e curatore delle scene, si cimenta per la terza volta con le sceneggiature pasoliniane dopo Edipo e Il Vangelo secondo Matteo, proseguendo un percorso di ricerca sulle possibilità sceniche della parola del grande artista bolognese da parte degli attori di Arte e Salute, particolarmente abili nel restituire autenticità e coinvolgimento emotivo ai testi. Fin da quando lo spettatore entra nella Sala Leo De Berardinis dove ha luogo lo spettacolo gli è chiaro che il più grande cliché scenografico viene sovvertito: manca il palcoscenico. Al suo posto un grande schermo posto trasversalmente sovrasta la scena servendosi dell’ immagine simbolica delle protagoniste, ossia le nuvole. Lateralmente allo schermo fantocci in vestito da sera sono accasciati su degli strumenti musicali e all’inizio dello spettacolo vengono sostituiti dai musicisti veri e propri dell’Ensemble del Conservatorio G. B. Martini che ne prendono il posto eseguendo le musiche originali di Matteo Malferrari, Raffaele Sargenti e Dario Govoni, aprendo lo spettacolo e creando l’atmosfera giusta all’entrata degli attori in fila indiana, che si schierano fronte pubblico come un plotone d’esecuzione, marciando a ritmo.
Lo spettacolo si divide in due vicende, ma i due “cast” si presentano subito come un unico corpus di marionette: hanno le mani fasciate in guanti che ne impediscono il movimento delle singole dita, si muovono a scatti e presentano un’espressività manifesta quasi grottesca, come burattini nelle mani del regista che sovrasta tutto e tutti dalla cima del grande schermo, moderno deus ex machina. La riscrittura drammaturgica e scenica di Garella non è lineare ma crea occasione d’incontro/scontro tra le due vicende: quella di un Otello sprovveduto e succube della gelosia indotta dagli invidiosi a suo servizio e quella di un padre di famiglia che, rimasto vedovo, cerca una nuova compagna accompagnato dal figlioletto di buon cuore incorrendo in situazioni incresciose.
I personaggi/marionette sono i corrispondenti simbolici di archetipi umani ben noti sia a Pasolini che all’italiano medio, messi in scena facendo risaltare la violenza della vita, l’umiltà degli uomini modesti, l’autenticità delle relazioni interpersonali e il profondo e quotidiano bisogno di amore che regola ogni esistenza umana. Gli attori di Arte e Salute (Luca Formica, Pamela Giannasi, Mariarosa Iattoni, Iole Mazzetti, Lucio Polazzi, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Deborah Quintavalle, Sara Iacarella, Moreno Rimondi, Roberto Risi e Davide Capponcelli) contribuiscono a sottolineare la bonarietà dei personaggi pasoliniani, conquistando le risate del pubblico per la loro spontaneità e le chiamate finali per i numerosi e scroscianti applausi della platea.