Si apre il palco del Teatro S. Babila e compare una vecchia cucina. Una donna, una casalinga cinquantenne, si aggira fra tavoli, fornelli e vivande preparando la cena. Parla a qualcuno, ma il suo interlocutore non c’è. O meglio, inizialmente non viene notato. Fino a quando, qualche istante dopo, non sarà la stessa donna, Dora, a svelarne il segreto: “Muro! Ma certo che ti ricordi tutte queste cose”.
È in scena “Oggi è già domani”, divertente commedia tratta dal testo originale di Willy Russel intitolato “Shirley Valentine”. La piece, scritta dal drammaturgo britannico nel 1986, vinse il Laurence Olivier Award come miglior commedia esordiente nel 1988 e l’Evening Standard British Film Award come miglior sceneggiatura nel 1990 oltre ad altri riconoscimenti. Ebbe grande successo, inoltre, anche l’omonima trasposizione cinematografica del 1989 diretta da Lewis Gilbert con Pauline Collins.
L’adattamento per la versione italiana, intitolato “Oggi è già domani”, è stato curato da Jaia Fiastri, scrittrice di alcune delle più famose commedie italiane quali “Aggiungi un posto a tavola” e “Alleluia brava gente”. La piece è diretta da Pietro Mezzasoma quale omaggio a Pietro Garinei, scomparso nel 2006, che ne aveva curato la regia.
È la storia di una donna intrappolata in una vita forse fin troppo ordinaria: in una casa lasciata vuota dai figli che, ormai cresciuti, reclamano la propria indipendenza, passa le giornate destreggiandosi fra faccende casalinghe e amiche talvolta di pessima compagnia. A ciò si aggiunge, poi, la routine del rapporto di coppia che dopo anni di matrimonio ha visto scemare la passione in un affetto forse scontato. Il risultato è la solitudine malinconica di Dora, che talvolta si sente umiliata dalla circostanze e stretta in una vita che sognava diversa. Alla povera Dora rimane solo un muro, quel Muro così comprensivo e pregevole personificazione della quarta parete, al quale affidare il suo soliloquio.
Saranno però proprio le circostanze, ovvero una frittata agli spinaci ed un sexy completino intimo, a risvegliare nella casalinga cinquantenne una latente quanto prorompente forza vitale che nemmeno lei sospettava di avere.
Così anche quell’impossibile viaggio in Grecia regalatole dall’amica diventa realtà. Le sorprese, però, non finisco qui e quando l’amica vive un’avventura amorosa Dora sprofonda di nuovo nella sua solitudine, confidandosi questa volta con un’altra personificazione: Roccia. Gli eventi, però, scorrono inaspettati e regalano a Dora una fantastica sorpresa in grado di riaccendere in lei quella ribelle e dirompente scintilla vitale che credeva di aver smarrito per sempre giungendo così ad un finale enigmatico con tre alternative.
“Sprecare la vita è un delitto, un peccato contro Dio. Oggi è già domani”, dirà nel momento più alto della rappresentazione.
Ottima interpretazione dell’affascinante Paola Quattrini, capace di interpretare alla perfezione Dora, personaggio forse un po’ fragile ma con una grande energia interiore, inoltre capace di sfoderare un volto per ognuna delle mille situazioni presenti nel clima mutevole della piece. Piacevolissimo l’adattamento di Jaja Fiastri, carico di ironia e comicità, in grado di strappare genuine risate e spontanei applausi al pubblico in sala. L’accompagnamento musicale di Armando Trovatoli, infine, si rivela appropriato ad una commedia che oltre ad esser divertente offre intelligenti spunti riflessivi su una sensazione comune a molti.
Milano, Teatro San Babila, 15.05.2009
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Sociale
di Amelia
(TR)