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ORESTEIA

L’Oresteia di Terzopoulos è da standing ovation

L’Oresteia
L’Oresteia

L'inaugurazione autunnale del 77° Ciclo dei Classici al Teatro Olimpico di Vicenza ha ospitato in prima nazionale l’Oresteia di Eschilo firmata dal Maestro greco Theodoros Terzopoulos. Lo spettacolo, presentato per la prima volta nella sua terra natale lo scorso luglio durante il Festival di Atene ed Epidauro, è stato commissionato dal Teatro Nazionale della Grecia. 

Per la prima volta Terzopoulos ha messo in scena l'intera trilogia del celebre drammaturgo greco in un unico spettacolo della durata di tre ore e mezza, con dialoghi in greco antico (sottotitolato in italiano), rappresentazione che ha tenuto il pubblico avvinto e coinvolto, grazie a una narrazione autoriale intensa, vibrante.

Una lettura corale e dionisiaca

Il Coro, tema centrale del Ciclo dei Classici, è stato il fulcro della messa in scena. Composto da una ventina di attori, il Coro ha rappresentato l'anima collettiva della tragedia, accompagnando le vicende con parole, canto e movimenti rituali evocanti atmosfere di tensione e mistero.

Terzopoulos, noto per il suo metodo dionisiaco sull'arte attoriale, ha dato vita a un'esperienza teatrale dove la fisicità degli interpreti è in amalgama con la potenza della parola poetica. Sotto la cavea del Teatro palladiano patrimonio dell’Unesco, messo in dialogo con narrazioni tra storia e mito pervenuteci quasi intatte dall’antichità, una pedana circolare evocativa di rituali magici e di cicli e ricicli del tempo. La scenografia curata da Athanasios Foteinias ha contribuito a enfatizzare il senso di sacralità e violenza, i simboli di caos e orrore.


Tra i protagonisti, centrali i ruoli di Savvas Stroumpos (Agamennone), Sophia Hill (Clitennestra), Kostas Kontogeorgopoulos nel ruolo di Oreste; Egisto è David Malteze e Aglaia Pappa ha vestito il tailleur di Atena. A seguire l’evolvere drammatico, presenza costante, il volto reso magico e antico di Tasos Dimas. Gli interpreti hanno incarnato con pathos ed efficacia la dualità tra umano e divino, collocati a metà tra fragilità terrena e potere ultraterreno. 

I costumi contemporanei, mescolati a elementi classici, hanno restituito una visione del mito oscillante tra antico e moderno, evidenziando la forza atemporale delle storie di Eschilo. La figura di Atena, rappresentata come un'autorità contemporanea, ha incarnato il tema della giustizia e l'importanza della democrazia, elemento chiave delle Eumenidi.

Un capolavoro antico in dialogo con la contemporaneità

Terzopoulos ha realizzato una rilettura fedele all’opera di Eschilo mettendo in tensione gli elementi di universalità e attualità, centrati sui temi della violenza, del potere e della costruzione del vivere civile. Lo spettacolo, arricchito da un design sonoro ipnotico e suggestivo, ha evocato immagini potenti e visionarie, offrendo una riflessione sulla contemporaneità attraverso la lente della tragedia classica.

L'Oresteia di Terzopoulos, con la sua estetica complessa e coinvolgente, ha ricevuto in entrambe le serate in cartellone una standing ovation, confermando il suo status di opera eccellente del teatro contemporaneo.

 

Visto il 21-09-2024
al Olimpico di Vicenza (VI)