Il migrante nella visione caleidoscopica dei Motus e la MaMa

Motus
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Il lavoro dei Motus è di forte impatto sociale. Lo spettacolo è una performance sull’umano diritto all’essere in movimento, sul nomadismo culturale, sulle espressioni artistiche da esso generate.

PANORAMA (dal greco ‘vedere’ e ‘tutto’ in sintesi ‘vedere il più possibile) è un’indagine portata avanti dal gruppo Motus in collaborazione con gli artisti de la MaMa di New York ed è incentrata sia sul movimento dei popoli che la ricerca sul concetto d’identità post-nazionalista. Lo spettacolo parte dalla storia dei singoli membri del celebre gruppo interetnico americano del mitico teatro dell’East Village newyorkese fondato da Ellen Stewart per dare vita a un’unica biografia plurale e visionaria.

Da Seoul alla Repubblica Domenicana, dalla Cina al Vietnam passando per la Turchia, PANORAMA è una performance sull’umano diritto all’essere in movimento, sul nomadismo culturale, sulle espressioni artistiche da esso generate.

Essere nomade per ‘Essere’

Un complesso dispositivo visuale padroneggia la scena: monitor, telecamere, microfoni. Un insieme ordinato di tecnologia che nella stessa misura presenta di volta in volta i protagonisti di questa performance in costante work in progress sulla scena. E’ una forza quasi magnetica quella che cattura l’occhio dello spettatore che è costretto ad attivare una visione multipla per non perdere l’aspetto dialogico dello spettacolo, la sollecitazione visiva e la necessità di fondere tutte le storie per arrivare all’obiettivo di questa indagine artistica.

Gli attori in scena si raccontano nel loro passato di migranti, nelle necessità che hanno dovuto sostenere e quelle che hanno abbandonato per poter seguire un percorso che non si è mai interrotto, semmai mutato. Dalla Cina, passando per il Vietnam fino alla Turchia i racconti si intrecciano fino a diventare un coro potente, una voce sola per rivendicare il diritto di essere nomade, artista, senza dover subire il peso di questa scelta e soprattutto, senza che le nuove generazioni possano vivere le limitazioni imposte in passato dal governo americano e che, con l’amministrazione di Trump, sembrano riproporsi.

Un progetto sperimentale che ricorda il periodo dei Living Theatre

Quello che PANORAMA suscita nello spettatore è una miscela esplosiva di emozioni che si raccontano con molta difficoltà in quanto esperienze estremamente personali, a tratti mistiche. Come lo storico gruppo dei Living Theatre, il lavoro dei Motus è di forte impatto sociale, con una differenza: i Living portavano il teatro in strada, i Motus riescono a sortire lo stesso effetto nel luogo deputato, il Teatro.

La collaborazione con gli attori de la MaMa è indubbiamente l’incastro perfetto per poter spiegare quello che oggi rimane un fenomeno scomodo (i flussi migratori) non solamente negli USA. E’ l’importanza per ognuno di noi di essere altrove, non solamente dell’artista, a dover prendere il sopravvento su preconcetti sterili e involutivi. Essere altrove può essere legato anche alla nostra incapacità di vedere appena oltre il nostro naso, dietro l’angolo della nostra abitazione. Per questo è significativa l’ultima immagine dello spettacolo: un attore che guardando Manhattan, suggerisce al pubblico quanto si sente fortunato perché da quell’isola molta gente non è mai uscita mentre lui riesce a attraversare quel ponte ogni giorno della sua vita. Perché si, oltre quel ponte, anche noi possiamo cambiare la visione di noi stessi, la visione del genere umano intero.